Su quale strategie si basa la promozione turistica della Sicilia?
“Il piano parte dalla volontà di creare una forte destagionalizzazione per portare in Sicilia i turisti durante tutto l’anno. Viste le caratteristiche paesaggistiche, i beni culturali ed il clima favorevole, la regione può sicuramente incrementare le presenze e mantenere una stabilità nell’anno. La destagionalizzaizone del turismo rappresenta uno dei punti principali della programmazione dei fondi comunitari 2007-2013. Stiamo cercando di sviluppare le nostre idee con la concertazione tra tutti gli attori interessati al settore e con i bandi europei. Spero di partire con la pubblicazione dei bandi entro il mese di maggio”.
Quali sono le direttrici essenziali?
“Le direttrici sono sostanzialmente tre e interessano la portualità turistica, la ricettività alberghiera assieme al turismo congressuale e l’impiantistica sportiva. Sulla portualità turistica investiremo oltre 200 milioni di euro per un ulteriore definizione di interventi, essendo ancora molte le coste assolutamente scoperte sia per quanto riguarda la portualità in senso tecnico che gli approdi. In alcuni casi si dovrà intervenire anche nelle isole minori dove non ci sono approdi tali da consentire capacità e qualità di collegamento adatto al flusso turistico. Un esempio lo abbiamo con l’isola di Ustica. Tra i principali interventi oggetto di queste risorse economiche, rientra il porto di Marina di Ragusa che potrà contenere circa mille posti barca. Sulla portualità in assessorato stiamo lavorando anche affinché i posti barca realizzati con questi fondi comunitari servano realmente alla loro funzione di attrazione turistica e non come garage delle barche dei residenti, come ci è stato segnalato in alcune zone della Sicilia. A noi interessa motivare il turista, è a lui che ci rivolgiamo con queste risorse comunitarie, proprio per offrirgli, nel momento in cui sceglie un determinato luogo della Sicilia, un supporto in termini di servizi e di logistica”.
Il secondo filone è collegato al turismo congressuale.
“Questa strategia è maturata alla luce di alcune considerazioni su Agenda 2000. Ci siamo resi conto che molte delle risorse economiche della precedente programmazione assegnate alla ricettività alberghiera non sono state spese. La misura 4.19 sulla riqualificazione e realizzazione di nuovi posti letto ha avuto una dotazione di 400 milioni di euro, dei quali a rendicontazione ne stiamo spendendo circa la metà. Abbiamo chiesto la riconversione di queste somme all’Unione europea e dopo questa esperienza stiamo cercando di impegnarci per rilanciare l’attività alberghiera. Sempre sul piano della destagionalizzazione, oltre a creare iniziative che possano riempire gli alberghi, utilizzeremo parte dei fondi comunitari per la realizzazione di centri congressuali. Sotto il profilo congressuale la Sicilia è quasi all’anno zero, perché non è dotata di sale di oltre due mila posti che la possano far competere con altre regioni d’Italia dove si concentrano le iniziative che hanno enorme partecipazione di pubblico”.
Cosa è previsto per lo sport, terzo pilastro delle strategie turistiche?
“Lo sport, attraverso una serie di programmi rivolti all’impiantistica, servirà a richiamare il turismo soprattutto d’elite, grazie al clima favorevole che abbiamo in Sicilia nella maggior parte dell’anno. Il primo aspetto è la promozione del golf, affinché l’isola diventi una meta d’eccellenza in questa pratica. Oltre ad essere intervenuti con una legge, ci stiamo impegnando anche con altre iniziative, per soddisfare quell’utenza che accanto al golf, inserisce nelle vacanze gite culturali o percorsi enogastronomici nel nostro territorio. E per far questo puntiamo a migliorare l’ospitalità, la qualità della ricettività alberghiera e dei servizi. Nell’ambito dello sport stiamo lavorando assieme al Coni sia per l’impiantistica, a seguito di un censimento volto al completamento delle strutture, che per la realizzazione di alcuni grandi avvenimenti internazionali che possano richiamare il pubblico”.