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Catania – Quel solarium nel bel mezzo del divieto di balneazione

Catania – Quel solarium nel bel mezzo del divieto di balneazione

martedì 01 Settembre 2009

Accanto alla piattaforma, gli scarichi fognari, che durante la stagione estiva vengono chiusi. L’ambiguità in Piazza Europa. Giarrusso: “I bagnanti stiano tranquilli”

CATANIA – Catania è una città piena di contraddizioni ed anche un po’ abbandonata a se stessa. A volte, però, le cose non sono come sembrano. Chiunque si sia trovato a passare nei pressi del solarium di piazza Europa si sarà certamente accorto di un cartello che lascia abbastanza perplessi: “Comune di Catania, divieto di balneazione”. Sono tanti anni ormai, che il Comune  fa costruire solaria per il diletto estivo dei propri concittadini, uno nella zona dell’istituto nautico e uno proprio sotto piazza Europa, o quello che ne è rimasto. Sono, quindi, tanti anni che in catanesi si ritrovano a fare il bagno accanto un cartello che in realtà glielo impedirebbe. La congiuntura sembra paradossale. A detta dei dirigenti comunali, però, la situazione è diversa da quello che sembra.
“Il cartello di divieto, in realtà – ci spiega l’ing. Luciana Giarrusso, responsabile della Gestione Coste e Mare del Comune di Catania – segna la fine del tratto interdetto alla balneazione, e non il tratto stesso, pertanto i nostri concittadini possono stare tranquilli nel fare i loro bagni rinfrescanti”. Certo, però l’avviso non rende la situazione molto chiara. Il  cartello non evidenzia la fine del tratto, ma solo il divieto e poi il solarium è decisamente vicino all’iscrizione. Ma perché è stato apposto tale cartello? Nella zona, tra il solarium e il porto Rossi, c’è una condotta di scarico di acque bianche ovvero acque reflue meteoriche e provenienti da falde idriche sotterranee ed è per questo che è vietata la balneazione nel tratto, ma solo per una distanza di 15 metri sia a destra che a sinistra dalla detta condotta. Ecco perché dal Comune fanno sapere che si può stare tranquilli.
Ogni anno, l’assessorato regionale alla Sanità, ritenuto di dover individuare le zone di mare e di costa precluse alla balneazione per inquinamento o per altri motivi, fa riferimento al decreto del Presidente della Repubblica n. 470 dell’8 giugno 1982, in attuazione della direttiva CEE n. 76/160 relativa alla qualità delle acque di balneazione, e ai risultati delle analisi sulle acque da adibire a balneazione effettuate dai laboratori di sanità pubblica delle aziende unità sanitarie locali e dai dipartimenti provinciali ARPA della Sicilia nel periodo di campionamento dell’anno precedente,  e decreta le linee guida per  la stagione balneare, divulgandole tramite Gazzetta Ufficiale. (Quella di riferimento per la stagione balneare in corso è la n.13 del 27/03/2009). In presenza di una condotta di reflui, seppur bianchi, la balneazione è interdetta per motivi di sicurezza.
Infatti, afferma la Giarrusso: “la condotta, in estate, è chiusa, ma per l’incolumità dei bagnanti bisogna sia apporre il cartello di segnalazione, sia impedire la balneazione. Il fatto è che, in caso di alluvioni la condotta viene immediatamente riaperta con conseguente scarico a mare delle acque piovane e in casi particolari, potrebbero esserci anche problemi di risucchio. Tutto questo, però – assicura l’ingegnere –  solo in casi particolari e solo nel tratto interdetto”.

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