PALERMO – La torta del Dl 35/2013, il cosiddetto “sblocca-debiti”, è già stata divisa dal decreto del ministero dell’Economia e delle finanze il 14 maggio scorso, ma sarebbe meglio parlare di torte, al plurale. Sono due, infatti, i meccanismi innescati e già ripartiti dallo Stato: da una parte l’allentamento del Patto di stabilità per i Comuni che ne hanno fatto richiesta entro il 30 aprile; dall’altra l’istanza di anticipo alla Cassa depositi e prestiti, espletata entro lo stesso termine e rivolta a quegli Enti locali dove la quota di debiti “liberati” dal decreto supera le risorse in cassa. I Comuni siculi che hanno espletato, nei tempi di legge, tutte le procedure predisposte dal Mef sono 309. L’ampliamento degli spazi finanziari arriva a 284 mln €, mentre i mutui accesi con la Cassa depositi e prestiti, da estinguere in 30 anni, ammontano a 197 mln €. (continua)

La legge li obbliga a estinguere i debiti verso le imprese e garantire gli stessi diritti per stipendi pubblici e privati. Più di 480 mln € tra allentamento del Patto e mutui accesi con la Cdp
