A Catania sono stati appena eletti ben 45 rappresentanti, soltanto 3 in meno di Roma, che però ha una popolazione dieci volte superiore. Stimando un costo medio per consigliere di 1.360 €, nei prossimi cinque anni spenderemo per il surplus di potrone 70 mln di euro: 140 mln, aggiungendo i numeri delle elezioni del 2012
PALERMO – Duemiladuecentottantuno. È questo il numero uscito fuori dalle urne sicule, queste le poltrone in palio assegnate a una piccolissima parte dei 20.000 candidati alla ruota della fortuna siciliana. Peccato che 834 di loro siano uno spreco immondo, figlio di un’Autonomia ben voluta solo quando si tratta di difendere atavici privilegi. E sì, perché dovete sapere che la nostra amata Regione, mantenendo la celeberrima circolare Chinnici del 2011, si è di fatto resa complice di uno scempio, quello di consentire la più alta percentuale di seggi attribuiti per Consiglio. Se si fosse votato in qualsiasi altra Regione d’Italia, i consiglieri eletti ammonterebbero a 1.447. Il risparmio si attesterebbe intorno ai 70 milioni di euro per cinque anni. Ma, in realtà, dato che siamo già alla seconda tornata con le regole “specialissime” lo spreco si attesterà a circa 140 milioni. E la chiamano rivoluzione. (
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