Società di persone: in Sicilia reddito medio pari a 30,7 mila euro - QdS

Società di persone: in Sicilia reddito medio pari a 30,7 mila euro

Roberto Quartarone

Società di persone: in Sicilia reddito medio pari a 30,7 mila euro

mercoledì 19 Giugno 2013

I dati sono stati diffusi dal dipartimento delle finanze (Mef) e si riferiscono all’anno di imposta 2011. Confronto impietoso con la media nazionale, pari a 41,7 mila euro

PALERMO – “Un gioielliere guadagna meno di un impiegato”: pochi giorni fa è stata data la notizia shock dei dati resi noti dal dipartimento delle Finanze, quelli che riguardano gli studi di settore, le società di persone e le partite Iva in Italia. I numeri si riferiscono all’anno d’imposta 2011, rilevato dalle dichiarazioni del 2012.

Studi di Settore

In Sicilia, gli studi di settore hanno preso in considerazione 210.155 contribuenti: è un dato in aumento, in controtendenza rispetto ai 209.374 del 2010.
A livello nazionale, infatti, si è registrata una diminuzione dello 0,8 per cento, causata anche dalle crescenti adesioni al regime dei contribuenti minimi. In media, le imprese siciliane (il riferimento è a tutte le tipologie di imprese) denunciano ricavi per 181.900 euro in media e un reddito medio d’impresa o di lavoro autonomo di 21 mila euro. In questo caso, il raffronto con la media nazionale è impietoso: 229,6 mila euro di ricavi e 30,7 mila euro di reddito.
Sempre prendendo in considerazione l’intera Italia, secondo l’attività esercitata il reddito medio dichiarato più elevato è quello delle attività professionali (49,9 mila euro, +0,8 per cento) seguito dal settore manifatturiero (32,8 mila euro, +12,4 per centro, dato nettamente in aumento per la fuoriuscita dagli studi di settore di soggetti con redditi bassi), dal settore dei servizi (27,3 mila euro, +1,6 per cento), mentre il reddito medio dichiarato più basso si è registrato nel commercio (20 mila euro, -1,9 per cento).
Ed ecco che si torna alla frase ad effetto usata negli ultimi giorni: i commercianti dichiarano una cifra che, spalmata mensilmente, non arriva ai 1.700 euro. È verosimile, crisi o no?

Partite Iva
Sulle dichiarazioni Iva, il numero totale di domande presentate è di 5.066 mila contribuenti, un -1,1 per cento rispetto all’anno d’imposta precedente. L’analisi del Dipartimento delle finanze evidenzia la concentrazione delle risorse a favore dei contribuenti con volume d’affari oltre 5,2 milioni di euro (circa l’1,2 per cento del totale dei soggetti, in maggioranza società di capitali): sono loro a detenere circa il 70 per cento del totale. La ripresa del volume d’affari (aumentata di circa 136 miliardi di euro) è attribuibile principalmente ai settori dell’energia (70 miliardi di euro in più) e del commercio (30 miliardi di euro). Relativamente alle sezioni di attività economica si rileva che il settore del commercio è quello maggiormente rappresentativo della platea dei contribuenti (25 per cento) e detiene la quota maggiore sia del volume d’affari (29 per cento) sia dell’Iva di competenza (35 per cento). Ed è il Nord-ovest la macroarea dove viene dichiarato il maggior volume d’affari (39,8 per cento) e la maggior produzione dell’Iva di competenza (43,4 per cento).

Società di persone
L’altro dato pubblicato dal ministero dell’Economia è quello che interessa le dichiarazioni delle società di persone del 2012 (anno d’imposta 2011).
In Italia sono 976.896, -1,6 per cento rispetto al 2011. La motivazione per la diminuzione, a livello nazionale, è la “crescente della mortalità delle società di persone che a quello della trasformazione societaria con il corrispondente incremento del numero delle società di capitali negli ultimi anni”. Sia il reddito che le perdite delle società di persone siciliane (rispettivamente 30,7 mila euro e 21,8 mila euro di media) sono dati peggiori rispetto a quelli nazionali (41,7 mila euro e 17,7 mila euro).

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