Assostampa Sicilia, assieme a Stampa Romana e ad Assostampa Friuli Venezia Giulia, ha avviato un’azione per indurre il Governo Conte a dare attuazione alle leggi sull’equo compenso per i giornalisti non dipendenti.
In queste ore – annuncia il sindacato regionale dei giornalisti – sono partite diffide indirizzate rispettivamente al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio e al Ministero della Giustizia.
L’iniziativa riguarda la legge 233/2012 sull’equo compenso per i collaboratori di testate giornalistiche, rimasta senza norme d’attuazione, e la 27/2012 per la liquidazione giudiziale dei compensi professionali, inapplicabile senza un decreto del Ministro della Giustizia che indichi i parametri economici da applicare ai giornalisti, cosa che invece è stata fatta da anni per altre categorie.
La mancanza di tale decreto – prosegue la nota sindacale – rende inoltre inapplicabile ai giornalisti il diritto all’equo compenso, riconosciuto dalla legge 172/2017 a tutti i lavoratori autonomi non imprenditori nei rapporti con la pubblica amministrazione, le grandi imprese, banche e assicurazioni.
"Per le Associazioni della Stampa la situazione è grave, in un settore segnato dalla costante crescita del lavoro precario e sottopagato, spesso sotto la soglia della povertà", aggiunge il testo. Si attenderanno trenta giorni per l’adempienza, trascorsi i quali le tre Assostampa potranno ricorrere all’autorità giudiziaria per far accertare la violazione di norme di legge vigenti.
