Droga e giovani, binomio al veleno consumi in crescita al Sud - QdS

Droga e giovani, binomio al veleno consumi in crescita al Sud

Anna Claudia Dioguardi

Droga e giovani, binomio al veleno consumi in crescita al Sud

sabato 06 Luglio 2013

Lo rivela lo studio Espad-Italia, indagine sulla popolazione studentesca realizzato dall’Ifc-Cnr . E' di quindici anni l’età media del primo contatto con la cannabis

CATANIA – Droghe e giovani, un binomio tristemente noto, sintesi di un rapporto sempre più in aumento nel nostro Paese e, in particolare, nelle regioni del Sud, Sicilia in primis. Cocaina, cannabis, eroina, allucinogeni, stimolanti: continua a galoppare la diffusione di tali veleni tra i giovanissimi. È quanto emerge dalla quindicesima edizione dello studio Espad-Italia sulla popolazione studentesca, realizzato per il nostro paese dal Reparto di epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari dell’istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Ifc-Cnr), condotto su un campione di 45 mila studenti delle scuole medie superiori e 516 istituti scolastici di tutta la penisola.
“Si stima che nel 2012 – si legge nella nota diffusa dal Cnr – su una popolazione scolastica pari a 2,5 milioni di ragazzi, oltre 500mila abbiano consumato cannabis, poco più di 60mila cocaina e 30mila oppiacei. Ci sono poi i consumatori di allucinogeni e stimolanti: circa 60mila per ciascuna categoria di sostanze”.
Se l’incidenza del fenomeno è in crescita in tutto il Paese, gli studenti del Sud sono quelli che hanno maggiormente incrementato i consumi. La Sicilia, in particolare, è annoverata tra le regioni in cui l’incremento è stato più sostanziale per la maggior parte delle droghe sovra citate. L’uso di cocaina è così passato nell’Isola dal 3,5% al 4,3%, prima di noi solo la Sardegna in cui si tocca quota 4,6% (contro 3,8 % del 2011).
Anche i dati sul consumo di eroina si muovono lungo la stessa direzione. Nelle due Isole maggiori e in Calabria le prevalenze sono del 2,4%; in Basilicata, nel Molise e in Puglia del 2,3%, con notevoli incrementi rispetto al 2011.
Stesso discorso vale per gli allucinogeni (Lsd, ketamina e funghi) e il loro consumo tra gli studenti di sesso maschile. Anche in tal caso le due Isole maggiori sono le aree più problematiche: in Sicilia si passa dal 2,5% al 3,4%; in Sardegna dal 2,8% al 3,7%.
Sul piano nazionale, lo studio rivela un preoccupante aumento del consumo di cannabis. “I dati “– dichiara infatti la responsabile dello studio, Sabrina Molinaro – parlano innanzitutto di un aumento del consumo di cannabis: nel 2012 dichiarano di averne fatto uso almeno una volta nella vita e negli ultimi dodici mesi rispettivamente il 28,1% e 22,1% del campione, contro il 27,5% e 21,5% rilevati nel 2011”. Un dato che, come spiega la Molinari, pone il nostro Paese ben cinque punti al di sopra della media europea (17%), seppur non si arriva al 42% della Repubblica Ceca e al 39% della Francia. “I ragazzi sono più coinvolti delle coetanee (27% contro 17%) – continua la Molinari – e l’assunzione è avvenuta venti o più volte nell’ultimo anno per il 31% dei consumatori e il 16% delle consumatrici. L’età media del primo contatto è 15 anni”.
Sul fronte cannabis la Sicilia non è tra le regioni che registrano maggiori consumi, tuttavia, seppure nell’Isola la prevalenza di consumatori occasionali è minore, sono invece molti i consumatori frequenti, ossia chi dichiara di fare uso della sostanza 20 o più volte al mese. Il dato è in tal caso del 3,4%.
“Riteniamo importante – conclude la ricercatrice Ifc-Cnr – diffondere il più possibile i risultati e rendere la lettura di questi numeri chiara e facilmente interpretabile. L’importanza dell’indagine Espad, svolta attraverso la somministrazione di un questionario in forma anonima, risiede nell’individuazione di quelle aree cui destinare interventi di prevenzione adeguati alle problematiche giovanili: proprio a tal fine lo studio si ripete a cadenza annuale ormai dal 1999”.

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