Zero rifiuti o zero ai sindaci - QdS

Zero rifiuti o zero ai sindaci

Carlo Alberto Tregua

Zero rifiuti o zero ai sindaci

mercoledì 10 Luglio 2013

Iscrivere i Comuni a Zero Waste
 

Invitiamo i trecentonovanta sindaci siciliani a visitare Capannori, o Peccioli, o Larderello. Sembra una coincidenza, ma le tre località si trovano in Toscana. Perché accomuniamo gli Rsu (Rifiuti solidi urbani) e la geotermia all’energia? Perché i primi costituiscono anche materia prima per produrre energia.
A Capannori, un comune di 47mila abitanti, un maestro elementare, Rossano Ercolini, ha inventato, nel 1995, un sistema che ha trasformato la spazzatura in risorsa. Una lezione vecchia come il cucco.
L’iniziativa è stata prontamente deliberata da Giunta e Consiglio comunali e ha avuto come primo fatto la totale eliminazione dei cassonetti.
Ogni cittadino deve ripartire i propri rifiuti nelle diverse componenti (carta, plastica, vetro, compost e via dicendo), e portarli fuori di casa a una determinata ora e non in qualunque momento. In quell’ora precisa, passano dei giovani con un’Ape Car a metano e prendono in consegna i sacchetti.

Ercolini ha appena ricevuto il Goldman Enviromental Prize, definito il Nobel per l’ambiente, direttamente dal presidente Usa, Barack Obama, in uno a centocinquantamila dollari.
Ma il maestro elementare non se n’è appropriato. Li ha subito versati nell’associazione Zero Rifiuti che ha inventato il sistema di raccolta, peraltro non originale. A tale progetto, Zero Waste, sono già iscritti 134 comuni italiani per un totale di 3.481.473 abitanti.
Non ci risulta che qualcuno dei 390 comuni siciliani sia iscritto a tale associazione. Vorremmo essere smentiti da qualcuno di essi, di cui daremmo veloce informazione ai nostri lettori.
La soluzione della differenziata, che a Capannori ha raggiunto quasi il 90 per cento, ha un buco e cioè il non utilizzo di una parte dei rifiuti per produrre energia elettrica, biogas e acqua calda. è vero che sono stati assunti 60 giovani per la raccolta differenziata, ma è anche vero che la risorsa-rifiuti non produce energia.
Caso diverso è quello di Peccioli (5mila abitanti). Lì è stato installato un impianto industriale che ha come materia prima gli Rsu. Oltre a tutte le componenti di materiali estratti, vi è la produzione di energia elettrica.
 

Peraltro, in Finlandia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Svizzera e Germania, tali impianti sono molto diffusi e assorbono totalmente gli Rsu. In quei Paesi le discariche sono state abolite da molti anni anche perchè non ve n’è più necessità.
Ci chiediamo perché nel Mezzogiorno d’Italia, il Lazio, la Campania e la Sicilia debbano tenere aperte ancora le discariche e non adottino i processi industriali che abbiamo descritto, per produrre materie prime ed energia dagli Rsu.
O sindaci e presidente di Regione, nonché assessori e dirigenti generali sono incapaci e incompetenti per risolvere adeguatamente la questione, oppure sono corrotti e continuano ad alimentare indirettamente la malavita organizzata che dalle emergenze trae frutti indebiti.
Quando presidenti di Regioni e sindaci non prendono in esame l’insediamento di tali impianti a base Rsu fanno un danno alla collettività, mentre basterebbe copiare i modelli descritti, già funzionanti, per risolvere alla radice il problema con la bonifica delle discariche chiudendole.

Nel comune di Larderello l’energia elettrica è prodotta utilizzando la geotermia, in quanto vengono imbrigliati i soffioni che escono dal terreno, in modo che essi azionino le turbine che, a loro volta, producono energia, esattamente come avviene in Islanda, isola vulcanica per eccellenza.
Un interessante progetto per l’utilizzazione di energia naturale viene realizzato qui da noi, di cui stampa e televisione non hanno dato notizia. Esso è descritto nelle pagine interne. In breve, si tratta di scavare fino a 170 metri nel sottosuolo e di prelevare il calore, portandolo in superficie, in modo da fare funzionare impianti di condizionamento a caldo e a freddo.
Il progetto è in corso di realizzazione, udite udite, a Palazzo dei Normanni. Quando sarà completato, le spese per energia saranno abbattute e gli impianti diverranno autonomi, dal fornitore della rete. Un’iniziativa che andrebbe fortemente supportata e su cui attiriamo l’attenzione dell’Assessore regionale al ramo.

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