PALERMO – Continuano a gravare sui bilanci comunali anche gli importi spesi per le cosiddette consulenze esterne, a cui i nostri primi cittadini ricorrono quando all’interno dell’organico dell’ente mancano determinate figure professionali. L’analisi di tali dati, che fra l’altro ogni amministrazione deve pubblicamente riportare ai fini di una maggiore trasparenza, ha rivelato delle somme veramente cospicue. Nel 2011, infatti, l’ultimo anno attualmente monitorato dal ministero per la Pubblica amministrazione e per la semplificazione, sono state ben 3.504 le consulenze esterne effettuate dai Comuni siciliani, con una spesa complessiva ed esorbitante di 26.362.634,96 euro. Di tagli e di crisi si parla in continuazione, ma poi quasi nessuno prende in considerazione la possibilità di dare un bel colpo di forbice alle spese superflue. (continua)

La legge consente, per attività specifiche, di ingaggiare professionisti qualora non ve ne siano già all’interno dell’ente: ma di questa opportunità, spesso, si abusa. I Comuni della provincia di Catania sono quelli che hanno speso di più: oltre 7 mln €. A seguire Palermo, dove è stata raggiunta la somma di 4,4 mln €
