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Palermo – La Giunta vara il bilancio 2013. 804 mln di euro alla spesa corrente

Gaspare Ingargiola

Palermo – La Giunta vara il bilancio 2013. 804 mln di euro alla spesa corrente

venerdì 09 Agosto 2013

Le entrate tributarie ammontano a 351 mln € (140 Imu, 120 Tares, 50 Irpef), le extratributarie a 48 mln. Il Comune costerà a ogni cittadino 610 euro contro i 611 dell’anno precedente

PALERMO – Una manovra finanziaria da 1,403 miliardi di euro contro il miliardo e 387 milioni del 2012 e a fronte di un taglio di risorse statali di 140 milioni: a tanto ammonta la bozza di bilancio preventivo 2013 che la Giunta Orlando ha presentato al Consiglio comunale di Palermo. La parola passa adesso a Sala delle Lapidi per il voto definitivo.
Tra le singole voci individuabili all’interno del bilancio di competenza la più consistente (circa il 57% dell’intera manovra) è senz’altro costituita dalla spesa corrente: 804 milioni di euro adoperati per il funzionamento dell’Ente. Seguono gli interventi in conto capitale (gli investimenti: 252 milioni), le operazioni prive di contenuto economico (i movimenti di fondi: 220 milioni) e le operazioni da cui derivano le situazioni di credito o debito estranee alla gestione dell’ente (i servizi per conto terzi: 126 milioni).
 
Proprio sulla riduzione della spesa corrente Palazzo delle Aquile sta concentrando i maggiori sforzi: “Si è tagliato soprattutto lì – ha detto l’assessore al Bilancio Luciano Abbonato –, mentre le spese del personale continuano lentamente a scendere (un milione circa, nda). Abbiamo puntato su un bilancio che cerca di conciliare le esigenze di risanamento con quelle di sviluppo”.
Tabelle alla mano, il Comune costerà a ogni cittadino 610 euro rispetto ai 611 euro del 2012, il costo del personale pro capite scende da 410 a 408 euro, l’indebitamento pro capite cala da 421 euro a 394 euro.
Nelle previsioni dell’amministrazione il bilancio corrente è sostenuto in modo particolare dalle entrate tributarie (351 milioni: 140 Imu, 120 Tares, 50 Irpef) e dai trasferimenti da Stato, Regione e altri enti. Le entrate extratributarie ammontano a 48 milioni, mentre si registra un avanzo straordinario di 7,8 milioni. Nel prossimo triennio 2013/2015 le tasse incideranno per ben l’87,91% sul computo complessivo delle entrate proprie.
Ma, a detta del primo cittadino, non ci sarà alcun aumento: “Siamo riusciti a evitare di aumentare la pressione fiscale complessiva sui cittadini palermitani – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – aumentando gli investimenti. Puntiamo sulle risorse europee e abbiamo messo in sicurezza le nostre aziende partecipate: l’Amia era fallita e adesso abbiamo la Rap, la Gesip era al disastro e adesso siamo nella prospettiva di garantire continuità di lavoro e di servizi, l’Amat fino all’anno scorso aveva 140 milioni di perdita che abbiamo ampiamente recuperato. Non dimentichiamo la Sispi – ha aggiunto il sindaco –, che al 30 giugno doveva chiudere e invece è stata promossa a pieni voti dall’Autorità per la concorrenza, e la Gesap, in merito alla quale è stato avviato il processo di privatizzazione della quota di partecipazione comunale”.
Nondimeno, se è vero che la pressione fiscale complessiva si abbassa dello 0,83%, la pressione tributaria pro capite aumenta da 522 a 536 euro: un rialzo moderato e che peraltro non tiene conto del fatto che i contribuenti devono finire di versare l’Imu sulla prima casa e che il Consiglio deve ancora approvare il regolamento definitivo per la salatissima Tares. Per quanto riguarda gli investimenti, Abbonato ha spiegato che “abbiamo riservato la dovuta attenzione a quei settori come le attività sociali e culturali che in passato avevano subito pesanti decurtazioni e abbiamo puntato a rilanciare quegli ambiti dove sostanzialmente non si era speso nulla.
Per gli investimenti abbiamo previsto un sostanziale incremento del 300% rispetto al 2011 (con un incremento da 316 a 385 euro per cittadino, nda), soprattutto nel campo della mobilità”. Piazza Pretoria conta di recuperare i 252 milioni investiti con alienazioni di beni e trasferimenti di capitali (221 milioni) e con entrate correnti specifiche (quasi 6,6 mln) e generiche (18 mln), oltre che con l’accensione di prestiti. “Il punto chiave è che il crack è dietro le spalle”, ha chiosato Orlando.

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