Estate, è tempo di riconquistare ciò che si tralascia, trascura, accantona, dimentica. E’ tempo di vivere l’ozio creativo e sincero, un ozio che lascia liberi i pensieri di vagare a iosa, alla mente e al cuore di ricordare ciò che non si ha più e ciò che si è fatto di bello. E’ tempo di sognare, di fermarci e dare spazio al pianto se il nostro cuore lo desidera, di sentire nel più profondo il vuoto di chi, da quando ha girato l’angolo, ha lasciato i nostri occhi e le nostre mani, di colui o colei che non possiamo più abbracciare, ma che continua a vivere ora e sempre accanto a noi col suo sorriso e la sua saggezza.
E’ anche tempo di giochi, giochi di società, di enigmistica, all’aria aperta. E’ tempo di riconquistare il tempo che non si ha mai per fare ciò che piace, che fa star bene l’anima, che fa sorridere e ridere, E’ tempo di famiglia e amici cari, di stancarsi, magari fisicamente, con lavori manuali se questa non è la nostra quotidianità, insomma, di svolgere attività che solitamente non facciamo, di rompere la routine e di lasciare fluire la nostra energia positiva smaltendo i pensieri negativi e le difficoltà che pure esistono. Tutti, vengono sempre dopo e non perché non siano importanti o non si amino, anzi è l’esatto contrario. Trascuriamo spesso anche noi stessi, per poi renderci conto, in questo torrido mese di agosto, che ogni minuscolo istante perduto, è perduto per sempre.
Pur minuscolo o apparentemente insignificante in verità esso è parte di noi ed è determinante viverlo comunque appieno. Un abbraccio mancato ai genitori, gli esami dei figli, un sorriso a chi amiamo, un incoraggiamento a chi lavora con noi, sono piccoli dettagli che fanno la differenza nella nostra e nella vita di chi ci circonda. Il tempo si trova e si ritrova per far vedere che anche se siamo con la testa in aria trecento e più giorni l’anno, noi ci siamo. E’ tempo di libertà, di star fuori dal sistema e dagli schemi, di lasciar suonare il cellulare invano, passeggiare nel verde, non fare alcun programma, né avere orari o impegni. Riconnettersi con sé stessi e con madre Natura, provare nuove emozioni, gioia, pace e calma interiore. Ed è tempo di riconquistare le buone maniere, che non sono solo forma, ma anche e soprattutto sostanza, dire più spesso “per cortesia” , “permette?” oppure “scusi posso?”. Usare parole “buone” come coraggio, virtù, equilibrio, umiltà, quell’italiano gentile che pare resista ormai solo in Toscana.
Insomma, ormai è chiaro che l’eccesso di individualismo e competitività nei modi e nel linguaggio ci sta trasformando in umani aridi e arrivisti, proiettati esclusivamente al risultato, dimenticando quanto può essere meravigliosa la vita e le persone. Riconquistiamo ciò che ci appartiene, daremo un senso vero a ciò che siamo e insegneremo ai nostri figli che se oltre all’olio di gomiti e all’impegno costante metteranno anche un sorriso sul viso, daranno forza al loro impegno e vivranno intensamente ogni momento del loro tempo.