Quest’anno, secondo le stime di Federconsumatori, i costi per il solo corredo saliranno mediamente del 2,4 per cento: da 488 al 499,50 euro. Quest’ultima sembra una tipica cifra civetta per non rivelare la realtà: si parla di 500 euro a studente, un bel salasso. A questa cifra vanno aggiunti 521 euro (+2,8 per cento rispetto al 2012) per i libri di testo e due dizionari. In totale, sono oltre mille euro a studente.
Un’altra stima meno pesante l’ha realizzata il portale web Tiendeo, che ha realizzato un sondaggio contattando 1.200 consumatori. Dal sondaggio risulta che per ogni ragazzo si spenderà tra i 260 e i 538 euro, ripartiti su libri di testo (54%), cancelleria (18%), abbigliamento (18%) ed elettronica (12%). Sarà proprio questo il periodo in cui verrà effettuato il maggior numero di acquisti, fino alla fine di agosto, anche se una famiglia su cinque ha già comprato tutto a luglio.
Il confronto dei prezzi avviene anche via web: questa pratica è aumentata del 27 per cento. È anche così che si può risparmiare fino al 60 per cento: facendo acquisti in più posti, soppesando prima di arrivare al negozio le varie offerte e poi scegliendo il rapporto qualità-prezzo migliore. Tiendeo ha stimato che in questo modo il risparmio può arrivare fino a 408,65 euro a studente.
Risparmi a parte, la pressione dei costi per la scuola, in particolare in Sicilia, è diventato un problema forte. Anche perché il deputato regionale Michele Cimino, nella sua rubrica sul QdS, ha annunciato un’interrogazione all’Ars in cui chiede di “sapere quali provvedimenti urgenti il governo intende adottare per garantire la regolare erogazione del buono scuola, recuperando possibilmente gli anni di ritardo accumulati”.
In attesa degli sviluppi, le famiglie stanno all’erta e si informano sempre di più per risparmiare e far fronte da sole al caro-scuola.
“A tale proposito – proseguono Trefiletti e Lannutti – invitiamo le famiglie a segnalarci, come ogni anno, tali situazioni. Per Federconsumatori queste spese si possono contenere incentivando al massimo l’editoria elettronica (un dizionario online può costare solo 8 euro); rendendo disponibili in rete gli aggiornamenti per le nuove edizioni, senza obbligare l’alunno ad acquistare necessariamente un testo nuovo e, infine, ampliando i prestiti dei testi da parte delle scuole”. (rq)