La crisi ha messo in fuga 12 mila siciliani in un anno - QdS

La crisi ha messo in fuga 12 mila siciliani in un anno

Adriana Zuccaro

La crisi ha messo in fuga 12 mila siciliani in un anno

giovedì 05 Settembre 2013

Il 52,8% di coloro i quali hanno scelto di emigrare proviene proprio dal Mezzogiorno. Dal Rapporto Italiani nel Mondo: +25% i residenti in Cina dal 2009

PALERMO – Forse non ha colto di sorpresa proprio tutti ma quando è arrivata, prepotente e inarrestabile, la crisi sembra aver buttato giù la porta di casa degli italiani costringendone un buon numero a fuggire. L’abbandono del Belpaese, infatti, non può più essere letto solo in termini di “fuga di cervelli”. Basti guardare alla Sicilia e ai siciliani.
Anche se più della metà della popolazione giovanile decide di lasciare l’Isola per cercare altrove un’adeguata formazione universitaria e professionale, è di ben altro calibro il fenomeno migratorio deflagrato con la recessione economica.
Con un sistema economico regionale in caduta libera, la chiusura obbligata di uno spaventoso numero di imprese ed attività commerciali, sopraffatti dai debiti e dal terrore di non arrivare a fine mese, oltre 12 mila siciliani hanno guardato all’estero e raggiunto quei paesi capaci di alimentare le loro forze e le loro speranze: al 1° gennaio 2013, i siciliani residenti fuori dalla Penisola sono 687.394 contro i 674.572 del 1° gennaio 2012.
Allargando l’orizzonte d’indagine all’intero Paese si rileva che il 52,8% (quasi 2 milioni e 300 mila) degli italiani residenti all’estero all’inizio del 2013 è partito dal Meridione, il 32% (circa 1 milione 390 mila) dal Nord e il 15,0% dal Centro Italia (poco più di 662 mila).
Sono questi alcuni dei dati anticipati dalla Fondazione Migrantes nel Rapporto Italiani nel Mondo e dall’Aire, Anagrafe italiani residenti all’estero.
Stando al documento, con 4.341.156 cittadini italiani residenti fuori dei confini nazionali, ovvero il 7,3% dei circa 60 milioni di italiani residenti in Italia, al 2013 si è rilevato un aumento del 3,1% rispetto al 2012 e del 5,5% rispetto al 2011.
Ed è il boom dei paesi orientali, Cina in primis. La crescente economia del Dragone ha infatti attratto la maggior parte degli spostamenti di residenza: la comunità italiana stanziatasi in territori cinesi costituita da oltre 6.700 unità nel 2013, con 905 italiani residenti, ha segnato un incremento del 13,5%.
La popolazione italiana residente in Cina nel 2013 è, infatti, triplicata rispetto al 2006 (+239%), con un picco del +25% di trasferimenti solo nel 2009.
Con i suoi 687.394 espatri, la Sicilia è la prima regione di origine degli italiani residenti fuori dalla Penisola seguita dalla Campania, dal Lazio, dalla Calabria, dalla Lombardia, dalla Puglia e dal Veneto. Eppure, il confronto dei valori regionali del biennio 2012-2013 fa emergere la particolare dinamicità che, nell’ultimo anno, non ha caratterizzato la Sicilia (+12.822) quanto la Lombardia (+17.573) e il Veneto (+14.195). Sembra dunque che, con spalle alla crisi economica, il Nord Italia si confermi quale prima linea di partenza; il testimone passa poi al Sud dove la recessione guarda in faccia gli abitanti ad impedirne la fuga.
Ma se dalle regioni stringiamo l’obiettivo verso gli enti territoriali, ed è scacco al Settentrione, l’analisi delle presenze all’estero per origine provinciale evidenzia la preminenza delle regioni del Sud Italia. Ad esclusione di Roma, prima in graduatoria con più di 298 mila residenti, seguono soprattutto province siciliane e campane quali Agrigento (152.403), Salerno (119.095), Napoli (113.787), Catania (108.413), Palermo (107.658) e Avellino (102.230). Tra le ultime Milano (98.583) e, a chiudere, Potenza (95.653).
 

Istat. Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche

A dispetto di ben note ondate di immigrazione che interessano costantemente le nostre coste, ogni giorno con crescente riverbero, aumenta il numero di italiani che dall’Italia scelgono di emigrare all’estero per poi tornare, probabilmente, come “turista in casa propria”.
A tal proposito, gli ultimi dati Istat relativi alle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche da e per l’estero attestano nel solo anno 2011 sono tornati dall’estero 31.466 italiani (+3.274 rispetto al 2010) a fronte di 50.057 partenze (+10.512 rispetto al 2010).
Il numero degli espatri è il più alto registrato dal 2000.
Gli italiani emigrati per l’estero hanno in media 34 anni e sono uomini nel 53,1% dei casi. Tra coloro che sono rimpatriati, invece, prevalgono le donne (51,9%) con un’età media di 36 anni.
Sul fronte delle cancellazioni per l’estero, i dati del 2011 testimoniano una maggiore propensione allo spostamento delle regioni del Centro-Nord a partire dalla Lombardia (9.717) che è seguita, nell’ordine, dal Lazio (4.843), dal Veneto (4.596) e dalla Sicilia (4.566).

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