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Palermo – Collegio San Rocco: via ai lavori dopo i crolli di qualche giorno fa

Gaspare Ingargiola

Palermo – Collegio San Rocco: via ai lavori dopo i crolli di qualche giorno fa

venerdì 06 Settembre 2013

Preoccupa la condizione di molti edifici del centro storico, che avrebbero bisogno di una riqualificazione. Parte di via Maqueda è già stata transennata per consentire gli interventi

PALERMO – Sono partiti i lavori di messa in sicurezza del soffitto del Collegio di San Rocco, in via Maqueda, sede della Facoltà di Scienze politiche dell’Università di Palermo. Una parte di via Maqueda è già stata transennata per consentire l’accesso alla ditta incaricata dall’Ateneo nonché il posizionamento della piattaforma con il cestello elevatore.
I lavori si sono resi necessari quando, a fine agosto, il tetto ha subito dei cedimenti e la perizia tecnica del Tribunale e della Protezione civile ha appurato che anche la parte della copertura ancora in piedi rischiava di crollare poiché presentava crepe e fessure evidenti. Il cedimento, fortunatamente, ha riguardato un’ala del collegio interdetta alla fruizione pubblica e pertanto non si sono verificate conseguenze di alcun genere sulle persone. Tragedia soltanto sfiorata, dunque, specie se si considera che all’interno del piano terra dell’edificio insiste il deposito merci di una nota marca di abbigliamento.
Dell’esecuzione dei lavori si è incaricato il Comune, proprietario dell’immobile concesso all’Università a uso gratuito. Le macerie sono già state rimosse e in questi giorni l’amministrazione sta studiando la viabilità alternativa per l’intera zona. Tra le altre cose, si è resa necessaria, tramite ordinanza sindacale, la chiusura per un mese del tratto di via Maqueda compreso tra via Ugo Antonio Amico e via Sant’Agostino per consentire i lavori più urgenti e pericolosi. Soltanto il marciapiedi antistante il complesso resterà aperto al transito pedonale. L’intervento più generale all’interno dell’edificio dovrebbe durare dai sei agli otto mesi.
La rivoluzione del traffico che il Settore Centro storico sta approntando comincia dalla discesa dei Giovenchi, che sarà chiusa alle auto. Il divieto di sosta, oltre che evidentemente nella discesa dei Giovenchi, insisterà in via Candelai, vicolo Travicelli, piazza Sant’Onofrio e via Panneria. Queste ultime due diventano a doppio senso di circolazione mentre vicolo Travicelli sarà a senso unico. Sarà invertito il senso di marcia del tratto di via Candelai compreso tra il suddetto vicolo e via Maqueda (per intendersi, la direzione di marcia consentita ai mezzi sarà quella verso via Sant’Isidoro alla Guilla). Deroghe e permessi speciali (quantomeno per parcheggiare l’auto) saranno concessi ai residenti e ai commercianti della zona.
Intanto il crollo fa discutere sullo stato di salute in cui versa la città storica. Coincidenza ha voluto, per esempio, che negli stessi giorni siano partite alcune demolizioni di edifici pericolanti, come in via dell’Albergheria. Ed è dello scorso giugno la chiusura del tratto stradale che passa sotto Porta Nuova a causa della condizione di ammaloramento di uno dei luoghi-simbolo della città. Episodi che attestano la necessità di interventi di profonda riqualificazione del centro che non si limitino al semplice “rattoppo”. Proprio per questo, alcuni studenti di Scienze politiche hanno voluto lanciare un grido d’allarme sulle condizioni di alcune strutture universitarie e all’avvio del cantiere hanno inscenato una mini-protesta davanti il Collegio San Rocco, con tanto di striscione polemico successivamente affisso sul muro di cinta dell’ingresso di viale delle Scienze: “No all’Università delle macerie. Diritti per tutti”.

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