Rimostranze contro la Police Cam, un modo odioso per “far cassa” - QdS

Rimostranze contro la Police Cam, un modo odioso per “far cassa”

redazione

Rimostranze contro la Police Cam, un modo odioso per “far cassa”

venerdì 06 Settembre 2013

Il ministero chiarisce che non bastano le sole riprese per le multe

PALERMO – La Polizia municipale di Lecce ha annunciato l’imminente utilizzo della Police Cam o Street Control. Giovanni D’Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei diritti”, ricorda però che nel maggio dello scorso anno il ministero aveva bocciato questo sistema di accertamento delle infrazioni, tanto che a questo punto, anche alla luce delle segnalazioni ricevute, pare si sia avuta la conferma che non si tratti di un modo per tutelare la città da automobilisti indisciplinati, ma del solito e odioso sistema per “far cassa” a danno dei cittadini e gli agenti della Polizia municipale quali semplici certificatori delle multe rilevate dall’apparecchio.
Alcuni cittadini hanno segnalato la scena di anziani e ammalati che venivano accompagnati dentro i laboratori di analisi dai familiari costretti a lasciare l’auto in doppia fila a causa dell’assenza di posti liberi per il parcheggio, mentre implacabile passava l’autovettura della municipale con l’apparecchio sul cruscotto intento ad accertare ogni infrazione gli capitasse a tiro e i vigili, ovviamente, in auto.
Per giustificare la mancata contestazione immediata dei divieti di sosta, tuttavia, occorre che la pattuglia dei vigili urbani verifichi personalmente anche la mancanza del trasgressore e del proprietario del veicolo in prossimità del mezzo. Lo strumento in questione era nato per ovviare a tale lacuna. La pattuglia della Polizia municipale viene infatti dotata di una telecamera portatile in grado di immortalare i trasgressori con un semplice passaggio in una strada trafficata. In ufficio vengono ricercati i dati dei trasgressori e le multe vengono spedite per posta evidenziando la causa di mancata contestazione contenuta nell’art. 201/1-bis, lett d) del codice della strada, ovvero la mancanza di qualunque persona a bordo del mezzo.
Ma secondo il Ministero dei trasporti questa pratica, molto funzionale per portare un po’ di euro nelle casse comunali, non è rispettosa della norma. Infatti con il parere n. 2291 del 3 maggio 2012 il ministero ha chiarito mettendole al bando che le sole riprese televisive per accertare i divieti di sosta non bastano.

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