8.478 studenti hanno tentato l’esame per i 1.024 posti disponibili
PALERMO – La carica degli 84.165 aspiranti medici, un reggimento di speranzosi studenti, si è presentata lunedì al test di ammissione per le facoltà di Medicina e chirurgia e di Odontoiatria degli Atenei italiani. I posti disponibili, 11.141, sono irrisori rispetto all’elevata domanda, ma dovrebbero garantire una scrematura necessaria per permettere l’immatricolazione solo a chi è davvero eccellente. Almeno questa è la speranza.
In Sicilia sono 8.478 gli aspiranti, divisi in 3.574 a Palermo, 3.486 a Catania e 1.418 a Messina. Tra di loro, in totale solo 1.024 saranno i fortunati a potersi iscrivere al primo anno del corso di laurea prescelto. In proporzione, qualcuno in meno rispetto ai dati a livello nazionale: dieci studente ogni 83 contro dieci studenti ogni 76. Accedere all’Università di Catania è l’impresa più ardua: solo dieci studenti ogni 103; a Palermo dieci studenti ogni 83 potranno festeggiare; a Messina addirittura dieci ogni 56.
Le potenziali matricole dell’Università di Palermo hanno svolto il test nell’edificio 19 di viale delle Scienze e, rispetto allo scorso anno, sono aumentate del 15 per cento. Al complesso fieristico Le Ciminiere di Catania il rettore Giacomo Pignataro ha accolto gli esaminandi. Al Polo universitario Papardo di Messina, infine, è stato segnalato un caso di una candidata che si apprestava ad effettuare il test con un auricolare. La commissione ha verbalizzato l’episodio e ha espulso la candidata dall’aula.
Il classico test consisteva in 60 quesiti di cultura generale e ragionamento logico, biologia, chimica, fisica e matematica da risolvere in 100 minuti. Come ogni anno, una serie di reazioni ha animato la giornata. L’Unione degli studenti italiani (Udu) ha effettuato, prima che gli aspiranti medici entrassero a La Sapienza per affrontare il test, un flash mob con una schiera di ragazzi con una maschera raffigurante un cartello di “divieto d’accesso”. “Il test d’ingresso fatto in questo modo – ha affermato Michele Orezzi, coordinatore nazionale Udu – è davvero una lotteria e per noi rappresenta il divieto all’accesso al futuro”.
Uno dei motivi delle proteste era il cosiddetto bonus maturità (introdotto dal Dlgs 21/2008 e riproposto dal ministro Profumo), cioè il premio fino a dieci punti che doveva essere assegnato in base agli ultimi anni di carriera scolastica dei candidati. Il bonus, però, è stato abolito lunedì stesso: si preannuncia quindi una valanga di ricorsi, com’è nella tradizione dei test d’accesso alle facoltà di Medicina.