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Banche: una su 4 nega il mutuo anche con 4.000 euro/mese di reddito

Banche: una su 4 nega il mutuo anche con 4.000 euro/mese di reddito

Gli istituti di credito non erogano più prestiti e spesso sono disposti a farlo utilizzando “trucchetti”. L’80% delle agenzie pretende l’apertura di un conto presso la propria filiale

PALERMO – Un’agenzia bancaria su quattro non offre un mutuo al consumatore pur con reddito cospicuo (anche sino a 4.000 euro mensili) e contratto a tempo indeterminato. L’80 per cento degli istituti impone di aprire un conto corrente presso la propria filiale; il 24 per cento delle agenzie costringe a sottoscrivere una polizza vita da loro venduta; ed ancora il 17 per cento applica il vizietto alla polizza incendio. Sono questi alcuni dei risultati dell’indagine condotta da Altroconsumo in 155 agenzie bancarie di 10 città, tra cu anche alcuni istituti della Sicilia, e trasmessi all’Antitrust, a Bankitalia e Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni.
Secondo l’associazione il settore è ingessato: da una parte i costi dei mutui rilevati durante l’inchiesta sono alle stelle, da un minimo del 2,50 per cento a un massimo del 6 per cento, che se sommati ai tassi di mercato fanno schizzare a livelli insostenibili il tasso finale; dall’altra il rifiuto in ogni caso di concedere il mutuo, dettato dalla sede centrale di alcune filiali, come dichiarato informalmente e con totale candore dagli addetti allo sportello, anche in condizioni esemplari.
Nell’inchiesta di Altroconsumo è successo nel 26 per cento dei casi. La fotografia che emerge dall’indagine è agghiacciante: le banche arrivano a sottrarsi al proprio ruolo di motore economico attraverso la concessione di finanziamenti ai risparmiatori pur di non esporsi ad alcun rischio.
Riassumendo: gli istituti non rischiano nulla, tengono gli spread alti, nonostante il cliente sia affidabile valutano la concessione del mutuo solo se si sottoscrive il conto corrente, la polizza vita o incendio vendute da loro. Per i lavoratori precari ci sono poche speranze di ottenere il finanziamento. Il Fondo statale che garantisce i mutui agli under 35 non è decollato: da due anni a oggi sono stati concessi solo 96 finanziamenti, utilizzando l’1,06 per cento del monte di 50 milioni di euro messo a disposizione. Tutto ciò comporta ovviamente un blocco del mercato immobiliare residenziale.
Il settore ha fatto registrare un ulteriore calo del numero di compravendite a fronte di una riduzione dei prezzi, così come già rilevato nei mesi precedenti (mediamente -25 per cento dal 2007 a oggi). A sostenerlo è la Fiaip, federazione italiana agenti immobiliari professionali, che nella sua ultima nota congiunturale fotografa l’andamento del mercato immobiliare urbano che, ancora una volta, evidenzia una continua fase di stagnazione nel comparto residenziale così come registrato nel I semestre 2013. Secondo il report si conferma la diminuzione della “forbice” tra prezzo richiesto e prezzo offerto entro il 15 per cento, frutto di un ancor timido allineamento dell’offerta alla domanda, gran parte della quale resta “sospesa” di fronte alla rigidità dei valori che stentano ad adeguarsi al “repricing” imposto dal fronte attivo di quest’ultima che, dal suo canto, si presenta sempre più “selettiva”. Insomma, tutto resta enormemente ingessato e l’economia ne risente.
 

 
Tassi di interesse in calo ma cambia poco
 
Sul fronte dei mutui il report urbano Fiaip rileva, inoltre, come  sebbene si sia registrato un drastico calo delle erogazioni nel 2012, che si è riflesso sensibilmente sulla quota di mercato sostenuta dal credito immobiliare, dopo mesi di mutui inavvicinabili oggi i tassi di interesse applicati dalle banche ai prestiti per la casa cominciano a scendere e questo dovrebbe incoraggiare il mercato immobiliare nel secondo semestre 2013. Si rileva inoltre, una maggior disponibilità degli istituti di credito nella concessione di mutui alle famiglie, disponibilità che negli ultimi mesi ha visto crescere il valore dell’erogato dell’1,6 per cento. Ma di contro c’è anche il fenomeno del mutui a “tassi usurai” tanto che l’associazione di categoria Codici ha lanciato la campagna informativa “Oltre il tasso soglia… il mutuo t’imbroglia”. L’iniziativa parte per rispondere ai dubbi di tanti consumatori dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha stabilito che “quando il tasso di mora, le penali e le varie spese, tutte messe insieme superano il tasso soglia, stabilito dalla legge antiusura 108/96, anche i mutui diventano usurai e possono essere annullati con le relative procedure giudiziali bloccate”.