Addio "causa di forza maggiore", il ritardo del treno va rimborsato - QdS

Addio “causa di forza maggiore”, il ritardo del treno va rimborsato

Addio “causa di forza maggiore”, il ritardo del treno va rimborsato

lunedì 30 Settembre 2013

Lo ha deciso la Corte di Giustizia dell'Unione europea. L'indennizzo corrisponde al 25% del prezzo del biglietto per un ritardo tra 60 e 119 minuti, al 50% se è di 120 minuti o superiore.

BRUXELLES – Il treno arriva in ritardo? La “causa di forza maggiore” non serve più come scusa. Il viaggiatore ha comunque, anche in questo caso, sempre diritto ad un rimborso parziale del costo del biglietto. Lo ha stabilito una sentenza della Corte di Giustizia dell’Ue di Lussemburgo che si è pronunciata su un contenzioso presentato dalla Corte amministrativa austriaca. Il limite per chiedere il rimborso parziale del biglietto resta fissato in un’ora o più. E secondo le cosiddette “regole uniformi”, l’indennizzo – come indicato in una nota della Corte – corrisponde, come minimo, al 25% del prezzo del biglietto per un ritardo compreso tra 60 e 119 minuti, e al 50% di tale prezzo nel caso di ritardo di 120 minuti o superiore.
 
Con la sentenza, la Corte ha constatato che il regolamento non prevede alcuna eccezione a tale diritto all’indennizzo qualora il ritardo sia dovuto a un caso di forza maggiore. Inoltre i giudici di Lussemburgo hanno affermato che “che un’impresa ferroviaria non può inserire nelle proprie condizioni generali di trasporto una clausola che la esoneri dall’obbligo d’indennizzo per il prezzo del biglietto in caso di ritardo causato da forza maggiore”. 

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