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Eolico, grande affare per pochi

Eolico, grande affare per pochi

Il governo regionale ha sospeso le autorizzazioni, in ballo 15 mld di chi investe, briciole alle comunità. Infiltrazioni mafiose, enorme danno paesaggistico: regole da riscrivere

PALERMO – La crisi “eolica” maturata all’interno della giunta di governo, rapidamente pacificata dall’accordo Crocetta-Marino di sospensione delle autorizzazioni, ha radici lontane.
Da Cuffaro a Lombardo fino all’ex sindaco di Gela, la fonte rinnovabile più discussa dell’ultimo decennio è stata da sempre al centro di scandali, affari torbidi, speculazioni, tangenti, meccanismi incentivanti ma anche grande produttività, sebbene se non sempre collegata alla rete elettrica regionale.
Dalla metà degli anni duemilia ad oggi molto è cambiato in termini di autorizzazioni e concessioni, nonostante l’eolico resti un grande affare soprattutto per i colossi dell’energia.
Senza contare, poi, il grande impatto paesaggistico. Intere zone collinari sono state stravolte, mentre sono 64 gli ulteriori parchi eolici che vorrebbero realizzare nei prossimi anni. (continua)