"Trovo inquietante il silenzio sulla vicenda dell’ecomostro di Bagheria: dove sono finiti i principi di trasparenza tanto predicati?".
Lo scrive il deputato del Pd Michele Anzaldi in una lettera inviata al presidente della Camera, Roberto Fico del M5s, a proposito dell’ecomostro sulla bellissima costa dell’Aspra acquistato in un’asta fallimentare dalla società Nuova Poseidonia, di cui fanno parte la deputata del M5S Caterina Licatini, peraltro componente della Commissione Ambiente della Camera, suo marito, il sindaco grillino di Bagheria Patrizio Cinque e altri militanti pentastellati.
"Questo tipo di comportamenti – si chiede Anzaldi nella lettera – non espone l’istituzione Camera ad una percezione negativa nella pubblica opinione? Sono certo che nell’ambito delle sue funzioni di garante di questa istituzione vorrà approfondire la vicenda".
"Le scrivo rivolgendomi a lei – prosegue Anzaldi – nella sua duplice veste di Presidente della Camera dei Deputati e di importante esponente del Movimento politico che ha contribuito a fondare. Questo scheletro di cemento, che ha deturpato la bellezza di uno dei luoghi più straordinari della Sicilia sembra nascondere una vicenda dai contorni opachi. Come definire diversamente queste strane coincidenze in cui il sindaco di Bagheria conferisce all’on. Licatini incarichi poco prima dell’aggiudicazione del manufatto abusivo? La on. Licatini diventa presidente del Consiglio di amministrazione della società Amb azienda multi servizi a controllo totale del Comune di Bagheria".
"E non è strana – prosegue la missiva – la circostanza che la società che acquisisce il manufatto venga costituita pochi giorni prima dell’aggiudicazione? Mettendo insieme gli elementi, un ecomostro non abbattuto, il suo acquisto da parte di una società in cui vi è un parlamentare con il sindaco del Comune in cui si trova il suddetto manufatto, la circostanza della attribuzione di un incarico da parte del Sindaco al parlamentare, emerge un quadro desolante e preoccupante, ma, soprattutto, mortificante".
