Sicilia, quando l’impresa è rosa. Al quarto posto tra le Regioni - QdS

Sicilia, quando l’impresa è rosa. Al quarto posto tra le Regioni

Chiara Borzi

Sicilia, quando l’impresa è rosa. Al quarto posto tra le Regioni

giovedì 03 Ottobre 2013

A Siracusa più di una società su 4 è gestita da donne (26,1%). Bene anche Palermo, Catania e Messina. Oltre 115mila aziende a conduzione femminile nell’Isola (+0,48% nell’ultimo anno)

PALERMO – Il mondo dell’imprenditoria cambia volto assumendo probabilmente le sembianze più attese, quelle di un universo non più composto solo da uomini ma anche da donne. A confermare la svolta, dando le prime certezze, è la Unioncamere Italia con un comunicato stampa che rende noti i nuovi numeri dell’imprenditoria al femminile in Italia.
 
Alla fine del secondo trimestre di quest’anno, le imprese femminili iscritte al Registro delle imprese delle Camere di commercio sono 1.429.880, il 23,6% del totale delle imprese nazionali. Quasi il 12% di esse (per complessive 171.414 unità) ha al comando giovani di meno di 35 anni. Considerando il periodo giugno 2012-giugno 2013, l’esercito delle imprese in rosa è cresciuto di 4.878 unità, pari al +0,34%, mentre le imprese nel loro complesso sono aumentate dello 0,13%.
Oltre al cospicuo saldo positivo (pari a quasi 5mila unità in più), l’Osservatorio fa emergere anche la tendenza al rafforzamento strutturale dell’imprenditoria femminile. Anche se le donne continuano a scegliere prevalentemente la forma giuridica della ditta individuale (a giugno lo hanno fatto in 854.718), il bilancio dei dodici mesi esaminati registra un forte incremento delle società di capitali “rosa”: +9.027 unità, con una crescita dello stock di queste imprese del 4,21%.
 
Sensibile anche l’aumento delle cooperative guidate da donne: 923 imprese in più, con un aumento nel periodo del 3,13%. Nella stragrande maggioranza, tuttavia, le imprese femminili (fenomeno che possiamo considerare ancora relativamente recente, visto che l’86% di esse è stata costituita dopo il 1990), restano di piccola dimensione: quasi il 69% ha meno di 1 addetto (a fronte del 67% della media nazionale). Il settore terziario continua ad attrarre fortemente l’universo femminile: 3.573 le unità in più nei servizi di alloggio e di ristorazione, 1.107 in più quelle legate al noleggio e agenzie di viaggio. Significativi i numeri anche di chi continua a scegliere il mondo dei servizi alla persona (più 1.288), ma anche quelli di attività che, fino a pochi anni fa erano appannaggio dell’universo maschile: più 1.337 le imprese femminili che operano nelle attività finanziarie, assicurative e immobiliari, più 1.055 il saldo delle costruzioni.
Quali sono in Italia le regioni in cui è presente quel che la Unioncamere ha chiamato “l’esercito rosa”? Secondo le stime la regione più quotata è la Lombardia con 194.262 imprese femminile, poi Campania (148.614), Lazio (144.827) e Sicilia (115.979). Da questo breve squarcio di classifica notiamo come l’imprenditoria femminile costituisca un vero collante per l’Italia. È evidente, infatti, la capacità di coinvolgere regioni del Nord, del Centro e del Sud. Tuttavia è da rilevare attraverso lo stesso rapporto Unioncamere-Infocamere, come molte imprese femminili abbiano registrato una variazione negativa del loro saldo rispetto lo scorso anno. Tra i territori leader è questo il caso del Piemonte (quinta regione per imprese femminili), ma non quello di altre regioni top, né tanto meno della Sicilia che, al contrario, ha fatto registrare un aumento complessivo dello 0,48%.
A livello provinciale emerge nuovamente il primato della Campania con Benevento (in cui 32,3% delle imprese ha una donna al comando) e Avellino (32,2%), la laziale Frosinone (30,8%) e la molisana Isernia (poco più del 30%). La Sicilia riesce a collocarsi ancora in alta classifica con le proprie province grazie a Siracusa (26,1%), Palermo (25%), Catania (24,3%) e Messina (23,6%); tuttavia, l’ultimo anno è stato particolarmente proficuo in termini di diffusione di imprese femminili solo per la provincia di Siracusa (+2,40% di aumento in un solo anno). Una crescita utile ad accostare il territorio aretuseo ai primati delle province di Prato (dove la variazione percentuale è stata del +2,62%), Pescara (+2,28%) e Novara (+2,22%). Le altre province siciliane sono cresciute decisamente meno, Messina ha fatto registrare solo il +1,83%, Palermo l’1,20, Catania lo 0,49%, altre sono addirittura calate drasticamente, Caltanissetta del -0,54%, Ragusa del -1,04%, Enna del -4,55%.
All’interno dell’esercito rosa la Sicilia potrebbe contare di più. Con una corretta diffusione a livello provinciale del fenomeno, la nostra Regione potrebbe migliorare il primato già esistente a livello nazionale e sviluppare un’imprenditoria al femminile che è oggi occasione di aggregazione unica in un momento di grande difficoltà economica.

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