Manca il braccialetto elettronico e resta in carcere, dove si trova dal dieci ottobre scorso dopo l’arresto nell’ambito dell’operazione antimafia Aquilia dei Carabinieri, l’ex deputato all’Assemblea regionale Siciliana Raffaele Pippo Nicotra, 62 anni.
E questo nonostante il 13 novembre scorso il Tribunale del riesame di Catania gli abbia concesso gli arresti domiciliari.
I giudici, che nel provvedimento hanno annullato l’accusa di voto di scambio politico mafioso e confermati i reati di concorso esterno all’associazione mafiosa e di estorsione, hanno previsto che gli arresti domiciliari siano condizionati dall’uso del braccialetto elettronico, che a Catania però non si trova.
I suoi avvocati, il prof. Giovanni Grasso e Orazio Consolo, hanno presentato un’istanza al Gip, allegando anche due consulenze mediche, chiedendo la concessione immediata degli arresti domiciliari senza l’obbligo del braccialetto elettronico.
"Nicotra sta molto male – afferma l’avvocato Consolo – e il suo stato di salute è incompatibile con la detenzione. Inoltre è paradossale che non si riesca ad applicare la decisione di un Tribunale perché manca il braccialetto elettronico. Lui resta in carcere a Bicocca e la situazione diventa giorno dopo giorno sempre più preoccupante".
