"Dopo due mesi in porto a Marsiglia senza riuscire a ottenere una bandiera, e mentre uomini, donne e bambini continuano a morire in mare, Msf e SOS Méditerranée sono costrette a chiudere le attività della nave Aquarius". Lo annuncia Medici senza Frontiere, parlando di "una scelta dolorosa, ma purtroppo obbligata, che lascerà nel Mediterraneo più morti evitabili, senza alcun testimone".
"In un crescente clima di criminalizzazione dei migranti e di chi li aiuta, si perde di vista il principio stesso di umanità" afferma Claudia Lodesani di MSF. "Finché le persone continueranno a morire in mare o a subire atroci sofferenze in Libia, cercheremo nuovi modi per fornire loro l’assistenza umanitaria e le cure mediche di cui hanno disperatamente bisogno".
"E’ un giorno buio. Non solo l’Europa ha fallito nel garantire la necessaria capacità di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, ma ha anche sabotato chi cercava di salvare vite umane.
Siamo delusi e frustrati per le persone che non potremo più aiutare".
Così su twitter Msf.
"I politici – si legge nel profilo Msf Sea, citando la dichiarazione del ministro leghista Salvini – sostengono che la fine delle attività dell’Aquarius porterà a meno partenze, meno morti. I fatti: i dati dell’Oim mostrano che il mese con più morti del 2018 è stato quello in cui nessuna nave delle ong era in mare".
