PALERMO – “Addio alle Province, dal 2014 i Consorzi di Comuni”: dopo nove mesi, ancora niente di fatto, se non l’unica legge (la 7/13) che impone la scadenza del 31 dicembre per attuare la riforma. Ora, a una manciata di settimane dalla chiusura dell’anno, di questi liberi Consorzi non si ha traccia, se non attraverso sporadiche e ancora poco chiare dichiarazioni. Solo in questi giorni sono stati mossi i primi timidi passi attraverso la Commissione Affari istituzionali dell’Ars, che ha adottato come testo base per la riforma riguardante i liberi Consorzi di Comuni e le Città metropolitane il disegno di legge presentato dal presidente della Commissione Antonello Cracolici. Ma non sembra davvero esserci possibilità che da qui al 31 dicembre la situazione possa essere definita. I tempi appaiono decisamente troppo stretti. (continua)

L’incapacità di governo e Ars di decidere su questa materia porterà quasi certamente a uno slittamento dei tempi previsti. Si violerà, in pratica, una legge appena nata. Fino ad ora eliminati soltanto i costi politici delle ex Province. Ma il resto dell’apparato grava ancora sui cittadini
