L’amministrazione ha già predisposto una squadra per stilare un elenco degli edifici più pericolosi
BAGHERIA (PA) – Il recente crollo dell’immobile di via Litterio non è che la punta dell’iceberg di una situazione che colpisce gran parte degli edifici del centro storico bagherese. Basta inoltrarsi per le vie più antiche del paese per notare quanti siano gli immobili fatiscenti e quanto sia alto il rischio di un nuovo crollo, dalle ben più gravi conseguenze.
Partendo da via Carà, una delle principali traverse della via Città di Palermo, snodo d’ingresso a Bagheria sia dall’autostrada A19 a Nord che dalla Ss113 a Sud, sino ad arrivare al corso Umberto I, sembra di vedere un cimitero dell’edilizia. Difficile contare sul palmo di entrambe le mani quanti siano gli immobili fatiscenti che si trovano nel centro storico di Bagheria, un’area che peraltro è molto frequentata dalle automobili – dato che con la chiusura al traffico e la pedonalizzazione del corso Umberto, avvenuta ormai più di cinque anni fa, le macchine attraversano con disinvoltura tutte le viuzze strette della zona antica della città – e dove si nascondono, per così dire, gran parte di questi ruderi cadenti.
Il crollo avvenuto qualche giorno fa ha fatto scattare un allarme che da tempo sia cittadinanza che amministrazione comunale si aspettavano. Ed è stata solo una pura e semplice casualità, ovvero il fatto che questo sia avvenuto a notte fonda, a impedire che il crollo dell’edificio di via Litterio, disabitato e fatiscente da tempo immemore, provocasse danni all’incolumità dei passanti, degli automobilisti o delle stesse vetture, dato il gran numero di macchine parcheggiate che ogni giorno sono presenti lungo tutta la zona.
Abbiamo chiesto all’assessore all’Edilizia, Michelangelo Testa, quali provvedimenti stia prendendo l’amministrazione comunale per porre quantomeno un rimedio al problema nell’immediato ed evitare il ripetersi di altri eventi simili in futuro. “Molto spesso – ha detto Testa – si tratta di edifici i cui proprietari in questo momento non hanno le risorse o lo volontà di andare a ristrutturarli o metterli in sicurezza. Noi stiamo studiando un piano per vedere quali sono gli immobili che sono effettivamente in uno stato di pericolo imminente per la pubblica incolumità e ai proprietari di questi stabili manderemo delle ordinanze affinché questi vengano messi in sicurezza nell’immediato”.
L’assessore ha spiegato che si stanno affrettando i tempi, anche per far capire ai proprietari di questi immobili le responsabilità cui loro vanno incontro. “Noi – ha aggiunto Testa – cerchiamo di fare capire a questi cittadini che nel momento in cui dovesse accadere qualcosa di irreparabile, sarebbero proprio loro ad averne la piena responsabilità. Ci saranno delle ordinanze per quegli edifici che sono fra i più pericolanti”.
Per di più l’inverno piovoso sta contribuendo a peggiorare una situazione che già in precedenza era piuttosto compromessa. “È essenzialmente una questione di manutenzione – ha chiarito ancora l’assessore – poiché nel momento in cui i tetti si intasano di acqua per via delle piogge, e quindi i muri assorbono quest’acqua, con le grondaie occluse, di lì a passare al crollo basta solo una stagione. I tetti di queste abitazioni fatiscenti, infatti, sono abbandonati da parecchi anni”.
Nel frattempo comunque il Comune sta cercando di lavorare, mettendo una pezza almeno ai casi più scabrosi. “È stata già predisposta – ha proseguito Testa – una squadra del Comune che si sta adoperando per mettere in sicurezza gli edifici più fatiscenti, con un’ordinanza che viene fatta in carico dei proprietari”.
Le difficoltà economiche del Comune, perennemente alle prese con i tentativi di scongiurare la dichiarazione di dissesto, non possono non incidere sui piani dell’amministrazione, ma, come spiegato dall’assessore, si sta cercando comunque con ogni mezzo possibile di correre ai ripari.
Nel frattempo è stata già stilata una mappa degli interventi da effettuare nel breve termine, nella speranza di individuare e persuadere alla collaborazione i tanti proprietari inadempienti di questi autentici ruderi presenti in gran numero nel centro storico di Bagheria. “Stiamo cercando di recuperare – ha confermato l’assessore Testa – magari delle somme minime per mettere in sicurezza questi immobili, ma sarebbe necessaria, da parte dei proprietari, un minimo di accortezza per evitare di avere sulla coscienza dei danni che si potrebbero facilmente verificare in caso di eventuali e probabili nuovi crolli”.
L’auspicio di tutti, naturalmente, è che l’amministrazione comunale bagherese riesca a onorare brillantemente i buoni propositi e che soprattutto i proprietari di questi edifici si mettano una mano nella coscienza (e mettano l’altra al portafogli) per rimediare a una situazione che è arrivata a un punto di non ritorno proprio a causa di inadempienze e noncuranze che vanno avanti da molti, troppi, anni.
Un non semplice lavoro di ricerca
BAGHERIA (PA) – Il crollo di via Litterio non è stata una sorpresa per nessuno in città. La conferma è arrivata direttamente dalle parole che ci ha riferito l’assessore comunale all’Edilizia, Michelangelo Testa. “Quello stabile – ha detto – era in condizioni pessime da diversi anni. Inoltre, per sicurezza, abbiamo dovuto convincere il proprietario a mettere la palizzata anche più in là di dove si è verificato il crollo. È necessario, poi, rimettere in sesto il tetto e stiamo persuadendo il proprietario dello stabile affinché vi provveda, perché è evidente che questo può crollare da un momento all’altro, specie con il perdurare delle piogge”.
Un problema nel problema, per il Comune, è anche quello di risalire ai legittimi proprietari dei tanti immobili fatiscenti presenti in centro storico. “A volte – ha spiegato l’assessore Testa – ci sono gli edifici i cui proprietari hanno già avuto emesse più volte delle ordinanze di messa in sicurezza e non procedono, mentre in molti altri casi è estremamente difficile trovare i legittimi proprietari perché questi immobili sono oggetto di successioni su successioni e spesso gli atti non sono mai stati volturati”.
Proprio il problema relativo all’affannosa ricerca dei proprietari di questi immobili a volte nasconde elementi sospesi fra il kafkiano e il tragicomico. “Quella del centro storico – ha concluso l’assessore – non è una situazione semplice. È capitato, per esempio, di trovare un proprietario che risaliva al 1905, perché l’atto di successione agli eredi non era mai stato volturato".