Bilancio in Gazzetta, stipendi salvi - QdS

Bilancio in Gazzetta, stipendi salvi

Bilancio in Gazzetta, stipendi salvi

venerdì 31 Gennaio 2014

Pubblicata la manovra economica della Regione senza le parti impugnate dal Commissario dello Stato. Intanto oggi il Consiglio dei ministri deciderà se anticipare per la Sicilia le norme di armonizzazione dei sistemi contabili

Alla fine Rosario Crocetta, seppur a “malincuore”, si è dovuto arrendere. Sono stati pubblicati oggi sulla Gazzetta ufficiale (qui il link) la Legge di Stabilità e il Bilancio di previsione della Regione siciliana per l’anno finanziario 2014 e il bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016 senza le parti impugnate, circa due terzi, dal commissario dello Stato. Lo scorso 24 gennaio l’Assemblea siciliana aveva votato un ordine del giorno che impegnava il governatore a pubblicare sulla Gazzetta ufficiale la parte non impugnata in modo da sbloccare i pagamenti urgenti dell’amministrazione, compresi gli stipendi dei dipendenti regionali.
 
Sbloccate dunque le retribuzioni per 18 mila dipendenti della Regione e gli assegni di 12 mila pensionati, oltre che i salari per il personale dell’Assemblea e le indennità dei 90 deputati dell’Ars.
 
Crocetta ieri aveva dichiarato che così com’è questa finanziaria non gli appartiene, anzi la “ripudia”. Si tratta di una manovra, ha spiegato il presidente, che canta il “de profundis al posto di lavoro di migliaia di lavoratori, che uccide la diversabilità e impedisce ai non vedenti di studiare, che butta sul lastrico migliaia di famiglie e impone alla Sicilia una manovra depressiva senza precedenti, che potrà influire sulla tenuta sociale della Regione, che affossa le imprese e influirà negativamente sul rating nazionale e regionale”.
 
Rimangono critiche le parti sociali. Il segretario generale della Cisl Fp, Gigi Caracausi ha dichiarato che “mai si è assistito ad un tale stato di precarietà”. Per il sindacato “il naufragio è dovuto anche alla scelta di non ascoltare le forze sociali, di non aprirsi al di fuori del Palazzo”.
 
Oggi, intanto, il Consiglio dei ministri esaminerà la possibilità di anticipare per la Regione Siciliana le norme per l’armonizzazione dei sistemi contabili, il cui dlgs verrà esaminato dal governo, con l’entrata in vigore prevista dal 2015. Lo ha reso noto il ministro per gli Affari Regionali Graziano Delrio al termine della prima riunione del tavolo tecnico indetto per superare lo stallo dopo l’impugnativa del Commissario Aronica. In questo modo, ha spiegato Delrio, “si consentirebbe alla Regione di riavviare in tempi brevi il percorso di rientro dal debito”.
 
L’uscita dallo stallo nato con l’impugnativa della legge finanziaria varata dalla Regione Siciliana “prevede una copertura pluriennale, pagata con risorse interne, di una parte del fondo dei residui attivi, circa 3,5 miliardi di euro”: lo ha reso noto l’assessore all’Economia della Regione Siciliana, Luca Bianchi, ricordando che il complesso dei residui attivi, che ammonta a circa 12 miliardi di euro, “riguarda per lo più contenziosi sedimentatisi nel tempo. La novità – ha sottolineato – è che nel piano di rientro non faremo nuovo debito, come ad esempio è stato fatto nel 2012, che si è chiuso con un disavanzo di 1 miliardo”.
 
In ogni caso, ha tenuto a sottolineare, “le soluzioni operative verranno decise dagli organi competenti, vale a dire Commissario di Stato, Regione e Ministeri. Quindi, quanto verseremo ogni anno e per quanti anni, questo è ancora da decidersi”.

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