Regione e Comuni non cofinanziano fondi Ue per 3 mld €. I costruttori: “In dieci anni un crollo dell’85%”. Scarsi investimenti, ma stipendi pubblici e consulenze pagati regolarmente
PALERMO – Il comparto edile siciliano vive da anni una crisi senza precedenti. Nel 2012, secondo i dati forniti dall’Urega – che gestisce le gare superiori a 1.250.000 € – sono stati aggiudicati lavori per appena 191.167.862,84 €. Ma sono le stazioni appaltanti (Comuni, Province, uffici degli assessorati o privati) a investire sempre meno in opere pubbliche.
Le linee guida degli Enti pubblici siciliani sembrano destinate a portare l’Isola alla rovina: si favorisce la spesa improduttiva e si dimentica di puntare sugli investimenti, su ciò che potrebbe realmente garantire una svolta all’economia locale, favorendo l’occupazione e garantendo un salto di qualità dal punto di vista infrastrutturale.
La scelta, per gli amministratori isolani, è ormai una sola: portare la barca in porto o lasciarla alla deriva, abbandonandola al proprio fosco destino.