Regione appaltatrice di se stessa. Sospetti su bando affidato a Ciapi - QdS

Regione appaltatrice di se stessa. Sospetti su bando affidato a Ciapi

Regione appaltatrice di se stessa. Sospetti su bando affidato a Ciapi

martedì 22 Settembre 2009

Scendono in campo i sindacati e l’Ars: molti dubbi sull’affidamento alla società controllata dalla Regione. La replica di Gentile: “Requisiti e modalità per partecipare tutt’altro che proibitive”

PALERMO – Dopo le polemiche, i sospetti ed i veleni scendono in campo in prima persona il parlamento dell’Ars e i sindacati per contestare l’assegnazione del bando da 75 milioni di euro da parte della Regione al Ciapi per l’orientamento nelle scuole medie. Ognuno si esprime con modalità diverse ma resta la sostanza della questione: come è possibile che la Regione abbia assegnato un bando con fondi europei ad un organismo, per l’appunto il Ciapi, che è completamento controllato dallo stesso governo siciliano? E come mai di fronte ad una così ghiotta occasione per un bando così sostanzioso, nessun pretendente si è presentato alla gara lasciando campo libero al Ciapi? Sospetti in salsa siciliana ma che sicuramente si insinuano in un contesto tra l’altro molto delicato come quello della formazione professionale siciliana più volte nel mirino della Corte de Conti per la sua dubbia gestione.
I sindacati pongono la questione sul piano morale e amministrativo: “È inquietante – commenta Michele Palazzotto segretario generale della Cgil Funzione pubblica della Sicilia – quanto emerso dall’attribuzione al Ciapi dei fondi europei per la formazione. Il bando, per 75 milioni, è stato aggiudicato dall’unico ente che ha presentato un’offerta, il Ciapi, guarda caso capofila di un consorzio di enti e associazioni riconducibili ad esponenti politici, sindacali, del mondo cattolico e della stessa burocrazia regionale”.
Le combinazioni sembrano effettivamente quantomeno strane. Proprio per questo motivo dal parlamento è partito un affondo: “In base a quali criteri – aggiunge il deputato del Pd, Pino Apprendi – è stato predisposto il bando che ha portato all’aggiudicazione da parte del Ciapi di una gara d’appalto da 75 milioni di euro nella formazione professionale?”.
Il parlamentare ha presentato un’interrogazione urgente al presidente della Regione: “Il Ciapi, ente di formazione della Regione siciliana, con un cartello di altri enti – rincara la dose Apprendi – si è aggiudicato la gara, ma è stato anche l’unico partecipante alla gara stessa. La Regione finisce così con l’essere appaltatrice di se stessa. Per questo chiedo di sapere come sia stato possibile creare questa condizione”.
La questione più che altro è morale perché dal punto di vista giuridico il Ciapi è accreditato regolarmente nell’ambito dell’orientamento verso tutti gli utenti con bisogni di formazione e alla formazione e consulenza orientativa. Nulla di losco quindi per l’assessore al Lavoro Luigi Gentile: “I requisiti per partecipare al bando interdipartimentale n.1 del 2009, e tutte le altre formalità richieste, – precisa – sono tutt’altro che proibitive e, pertanto, sono volte a circoscrivere il numero dei partecipanti. Abbiamo preferito fare un bando aperto a tutti pur potendolo affidare direttamente al Ciapi o ad altri organismi a capitale pubblico. L’iter procedurale si è concluso, sono state presentate le linee guida dell’avviso che hanno trovato condivisione da parte dei componenti del Ministero Lavoro, della Commissione Europea e dalle parti sociali che in tale sede ne hanno formalizzato l’apprezzamento.
 

 
L’approfondimento. I progetti a cui sta lavorando il Ciapi
 
Oggi l’Assessorato al Lavoro ed alla Formazione Professionale detiene il 100 per cento del patrimonio gestionale del Ciapi. L’organo è espressione del Dipartimento regionale alla formazione professionale e degli obiettivi propri dell’assessorato. A cominciare da una nuova direzione al femminile, a nuovi affidamenti strategici coerenti con le priorità dell’assessorato: l’istituzione e poi la manutenzione di una Anagrafe regionale dei giovani nell’età del diritto/dovere all’istruzione-formazione, la formazione del personale regionale preposto alla ispezione delle sedi accreditate e ancora progetti formativi che spaziano dalla formazione ed inserimento di giovani diplomati tecnici nelle imprese del nord est, alla formazione di lavoratori a rischio di espulsione dal mercato del lavoro fino al rilancio della vocazione orientativa e di ponte fra scuola e lavoro e alla ricerca di nuove filiere quale l’ambiente, etc. etc.
Sul piano della progettazione formativa si sono esplorate direzioni inedite per il Ciapi: l’ambiente, il sociale, i percorsi integrati con la scuola, la formazione continua per i lavoratori a rischio occupazionale e anche nuove modalità di orientamento.

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