“Enna è stata inserita nella graduatoria de Il Sole 24Ore tra le dieci città più sicure d’Italia. Un risultato da ricondurre alla maggiore attenzione e controllo del territorio, una sicurezza percepita all’esterno che ha determinato anche un incremento di circa il 15% delle iscrizioni all’Università Kore. Un ambiente sicuro crea occasioni di lavoro e consente ai ragazzi di costruire il proprio futuro là dove sono nati.
A fronte di una contrazione di personale abbiamo aumentato il numero delle pattuglie sul territorio, inoltre e disposto una pattuglia provinciale che opera su tutto il territorio ennese, riducendo così notevolmente il numero dei reati. Abbiamo, inoltre, messo a frutto anche tutte le identificazioni fatte dalle pattuglie, soprattutto di persone pregiudicate provenienti da altre province presenti in zone dove non sono riuscite a giustificare la loro presenza, e che sono state munite di foglio di via obbligatorio. Strumento la cui statistica rispetto agli anni passati è in crescita: da 11 rilasci nel 2012 a 35 nel 2013 e già solo in un mese del 2014 ne abbiamo rilasciati 9. Il territorio di Enna si suddivide in tre parti: Enna alta, Enna bassa e Pergusa. Ultimamente abbiamo avuto una situazione di crisi nel territorio di Pergusa dove c’è stato un incremento di furti, situazione che abbiamo contrastato e che è tornata alla normalità grazie all’aumento delle pattuglie e all’emissione di foglio di via obbligatorio, con il divieto di ritornare per tre anni nel territorio. Questo è un sistema per bloccare quel network itinerante del crimine che si sposta da un territorio all’altro per depredare i cittadini”.
“Le denunce non riescono mai a dare le dimensioni reali del fenomeno, purtroppo sono sempre poche e per rilevare le situazioni estorsive si deve operare con i classici metodi. Qualcosa comunque è cambiato e si sta andando verso la giusta direzione grazie anche alla costituzione dell’associazione antiracket nel territorio di Troina e un’altra sta per essere costituita nella zona di Piazza Armerina. Penso che con la collaborazione degli operatori economici la situazione può solo migliorare”.
“Di recente abbiamo portato a termine un’operazione che è stata denominata “More solito”, le cui indagini svolte dal Commissariato di P.S. di Leonforte e dirette dalla D.D.A. di Caltanissetta, con l’arresto di 10 persone. L’indagine ha permesso di acclarare come nella zona nord della Provincia ennese – Agira e Leonforte in primis, ma non solo – fosse attiva un’associazione dedita al traffico di stupefacenti, prevalentemente marjiuana, hashish e cocaina. Questi risultati per noi rappresentano solo un punto di partenza perché cerchiamo di garantire sempre migliori condizioni di vivibilità per i cittadini”.
“Oltre a quella appena citata abbiamo portato a termine l’operazione ‘Nickname’, svolta sempre dal Commissariato di Leonforte che ha interessato le province di Enna, Palermo, Catania e Caltanissetta con l’arresto di 43 persone per il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, oltre ad un episodio di estorsione con il metodo cosiddetto del cavallo di ritorno. E poi l’operazione “Homo Novus” che ha visto impegnati circa un centinaio di poliziotti della Questura di Enna e rinforzi del Reparto Mobile di Palermo, con l’arresto di 8 persone accusate di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentativi di estorsioni a imprenditori e commercianti e un furto aggravato seguito da tentativo di estorsione”.
“Scuola e famiglia sono i due punti cardine della nostra società. Ecco perché proseguiamo con i nostri incontri nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia, anche se a volte mi rendo conto che alcuni sono disinteressati all’argomento”.
“Il rapporto con le altre forze dell’ordine è ottimo. I risultati sinora ottenuti sono il risultato tra l’altro della sinergia con le altre forze dell’ordine e principalmente con i Carabinieri. In un momento in cui i reati predatori aumentano a causa della crisi che stiamo vivendo siamo riusciti a ridurre il numero dei reati e a garantire una migliore vivibilità a cittadini. Sono tre le direttrici su cui si dee muovere per avere buoni risultati: più controlli sul territorio, più investigazioni e una maggiore collaborazione con i cittadini. Anche gli operatori economici devo collaborare investendo sulla sicurezza e sulle tecnologie che devono essere collegate alle nostre sale operative, oltre che approntare dei sistemi di video sorveglianza, che si sono rilevati efficaci sia sulla prevenzia sia sulla repressione. Se si crea una rete di impianti di vdie sorveglianza in città aumenta la sicurezza della stessa.
“Migliorare ancora di più le condizioni di sicurezza e di vivibilità dei cittadini della mia provincia”.