Stefano Screpanti: «Attenzione alla tutela della spesa pubblica» - QdS

Stefano Screpanti: «Attenzione alla tutela della spesa pubblica»

Gaia Perniciaro

Stefano Screpanti: «Attenzione alla tutela della spesa pubblica»

martedì 04 Marzo 2014

Forum con Stefano Screpanti, comandante GdF di Palermo

Quali sono i risultati più importanti raggiunti nel 2013?
“Lo scorso anno grande attenzione è stata riservata alla tutela della spesa pubblica, con la scoperta di illegittime percezioni di finanziamenti pubblici, comunitari e nazionali, più che raddoppiati rispetto al 2012, per oltre 173 milioni di euro, con la denuncia di 156 soggetti ed altri 208 milioni di euro di danni allo Stato accertati nelle indagini su delega alla Corte dei Conti, cui sono stati segnalati 222 soggetti per responsabilità contabili ed erariali. Centrale è rimasta l’azione di contrasto alla criminalità organizzata, che ci ha visto mettere sotto osservazione i patrimoni e le ricchezze finanziarie di 478 indiziati mafiosi o loro prestanomi e 156 società a questi riconducibili, con l’esecuzione di sequestri e confische su disposizione dell’autorità giudiziaria di 747 beni mobili e immobili e altre disponibilità, fra cui 87 aziende, per un valore globale di circa 400 milioni di euro. Passando all’evasione fiscale, quella scoperta nella provincia ammonta nel complesso a circa 400 milioni di euro, di cui 360 milioni per le imposte sui redditi ed altri 47 ai fini Iva, con la denuncia di 177 persone responsabili di 292 reati tributari”.
Ci indichi le principali criticità della provincia palermitana.
“Il quadro generale è fotografato nell’ultimo Osservatorio economico della Camera di Commercio riguardante il 2012. La struttura produttiva locale è caratterizzata dalla piccola impresa, con l’85,6% della ricchezza prodotta concentrata nei servizi alle persone, molto incisi dalla persistente crisi economica. Spesso coloro che si affacciano sul mercato del lavoro sono costretti ad adottare strategie di auto impiego, attraverso la costituzione di nuove imprese o la registrazione di nuove partite Iva, a volte utilizzando il patrimonio familiare per dar vita a imprese unicellulari, in ambiti produttivi ad elevata intensità di lavoro piuttosto che di capitale. Il tutto, in uno scenario generale in cui, come rivela la Camera di Commercio, il volume di affari delle imprese della provincia, ha registrato nell’ultimo quadriennio una contrazione complessiva pari a circa il 50% e nel 2012 il tasso di disoccupazione è cresciuto di 3 punti e mezzo rispetto al 2011. Questi dati vanno letti anche alla luce della perdurante diffusione del lavoro nero e del sommerso nella provincia. Lo scorso anno i reparti del Comando provinciale hanno scoperto 141 imprese che hanno impiegato nel complesso 426 lavoratori in nero e ad altri 71 irregolari, cui vanno aggiunti 155 fra aziende e lavoratori autonomi che hanno prodotto reddito senza presentare dichiarazioni e rimanendo del tutto sconosciuti al fisco”.
Lotta all’evasione fiscale: quali sono le strategie e come giudica la collaborazione dei Comuni?
“La strategia di contrasto all’evasione fiscale continua a fondarsi su tre pilastri: il controllo economico del territorio, le verifiche fiscali sulla documentazione contabile e i rapporti finanziari di imprese e lavoratori autonomi selezionati per i più alti indici di rischio d’evasione acquisiti a seguito dell’attività di intelligence e le indagini di polizia giudiziaria sulle grandi frodi fiscali. Il tutto con obiettivo di fondo: aumentare qualità e concretezza dei nostri interventi, di modo da rendere sempre più stretto il raccordo fra attività di controllo, accertamento e recupero delle imposte. Per il rapporto con i Comuni, registriamo segnali di accresciuta consapevolezza dell’importanza di una più stringente cooperazione fra amministrazione finanziaria ed enti locali, come dimostra il “patto per la legalità fiscale e sociale” siglato quest’anno fra Regione, Comune di Palermo, Comando Regionale Guardia di Finanza e Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate”.
 
Come procede il processo di informatizzazione?
“L’informatizzazione dell’attività della Guardia di Finanza è una realtà consolidata e costantemente sviluppata. Di grande supporto alle investigazioni economico-finanziarie sulla criminalità organizzata è l’applicativo “Molecola”, promosso su input dalla Direzione nazionale antimafia e sviluppato dal Servizio centrale di investigazione criminalità organizzata – Scico – della Guardia di Finanza. Questo software consente in tempi rapidissimi di “importare” massivamente tutti i dati riferibili ad un certo soggetto, contenuti nelle diverse banche dati in uso al Corpo, mettendo poi automaticamente a disposizione dell’investigatore un fascicolo informatico in cui sono compendiati ed incrociate le informazioni”.
Qual è l’obiettivo per il 2014?
“Credo che il vero senso di fondo delle funzioni esercitate dalla Guardia di Finanza, anche alla luce delle perduranti criticità economiche di cui si è fatto cenno, possa sintetizzarsi in questo modo: sostenere le imprese oneste e rispettose delle regole che con grandi sforzi si stanno impegnando per uscire dalla sfavorevole congiuntura, contrastando chi, invece, prospera illegalmente e sottrae quote di mercato grazie all’appoggio della criminalità o reimpiegando proventi illeciti, oppure percependo contributi pubblici mediante falsi o truffe, ovvero, ancora, esercitando attività in nero o ponendo in essere frodi fiscali”.
 

 
Curriculum Stefano Screpanti
 
Nato a Roma nel 1963, Stefano Screpanti è Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana e ha diretto diverse articolazioni operative di nuclei di polizia tributaria del Sud Italia. È stato comandante provinciale di Ravenna e capo ufficio Tutela Entrate del Comando generale, con funzioni di programmazione, indirizzo operativo e monitoraggio delle attività di contrasto dell’evasione fiscale. Dal giugno 2011 è comandante della Guardia di Finanza della provincia di Palermo.

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