Sono 829 e molti di essi giacciono in uno stato di totale abbandono. Parliamo dei borghi siciliani, piccoli agglomerati di residenze o servizi il cui sviluppo è rimasto bloccato. Risorse di inestimabile valore, i borghi potrebbero essere recuperati ed impiegati per strutture turistiche, agricole, culturali e, invece, per la stragrande maggioranza, sono ridotti a cumuli di macerie o occupati abusivamente da abitanti che si sono inseriti ad hoc nel non governo regionale.
Tra gli 829 centri e nuclei storici che sono stati censiti dall’assessorato regionale ai Beni culturali all’interno delle linee guida del Piano paesistico regionale della Sicilia – approvato con D.a. n. 6080 del 21 maggio 1999 – troviamo borghi eterogenei per fondazione e conformazione. Per alcuni di loro la Regione aveva elaborato anni addietro un progetto di recupero inserendoli nel progetto “La via dei borghi”. Ma nulla venne fatto di concreto.
Tra gli 829 centri e nuclei storici che sono stati censiti dall’assessorato regionale ai Beni culturali all’interno delle linee guida del Piano paesistico regionale della Sicilia – approvato con D.a. n. 6080 del 21 maggio 1999 – troviamo borghi eterogenei per fondazione e conformazione. Per alcuni di loro la Regione aveva elaborato anni addietro un progetto di recupero inserendoli nel progetto “La via dei borghi”. Ma nulla venne fatto di concreto.
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