Acquisti online, sanzioni sulle pratiche scorrette - QdS

Acquisti online, sanzioni sulle pratiche scorrette

Jessica Marzella

Acquisti online, sanzioni sulle pratiche scorrette

mercoledì 05 Marzo 2014

Sono sette le aziende multate dall’Antitrust: dopo lo shopping  sul web, inducevano i consumatori ad iscriversi ad un servizio a pagamento proponendo buoni sconto

 

Biglietti aerei, abiti, film, cene: questo e molto altro è disponibile per l’acquisto sui numerosi siti di e-commerce diffusi in Rete. Per concludere gli acquisti online, basta possedere una carta di credito: non importa se sia un prodotto del circuito di pagamento American Express oppure una carta prepagata, l’importante è avere il credito sufficiente per concludere la transazione.
 
Quando si effettuano acquisti online, la cosa fondamentale da tenere sempre a mente è la sicurezza dei propri dati: i siti di e-commerce affidabili sono contrassegnati da un lucchetto posto sulla barra dell’indirizzo. Un altro modo per proteggere le transazioni online è capire come funziona PayPal: si tratta di un sistema di pagamento che si pone come intermediario tra il pagatore e chi riceve il pagamento, assicurando la riservatezza dei dati sensibili.
 
Tuttavia la sicurezza delle transazioni non è l’unico elemento al quale bisogna prestare attenzione. Un rischio sempre in agguato per i consumatori e il loro portafoglio è costituito anche da pratiche commerciali scorrette che possono indurre in inganno e a sottoscrivere servizi a pagamento.
 
Proprio a causa di pratiche commerciali scorrette, l’Antitrust ha multato, per una cifra comprensiva di 1,7 milioni di euro, sette aziende di e-commerce. Le aziende multata sono Ryanair, Alitalia, Airone, eBay, Ticket One ed eDreams. Vediamo nel dettaglio perché l’Antitrust ha sanzionato queste aziende.
 
La pratica scorretta è da imputarsi in primo luogo al gruppo Webloyalty, colpevole di non informare con trasparenza i consumatori sul servizio offerto. I consumatori, infatti, dopo aver fatto acquisti sui siti di e-commerce multati, venivano iscritti a loro insaputa al servizio in abbonamento “Acquisti e Risparmi”.
 
L’inganno avveniva con la promessa di buoni sconti da utilizzare sui siti di e-commerce, ma i consumatori non erano informati che per avere questi buoni sarebbero stati iscritti ad un servizio in abbonamento dal costo di 12 euro al mese, prelevati direttamente dalla carta di credito.
 
Il messaggio per ricevere i buoni sconto, inoltre, compariva alla fine delle transazioni e non era chiaramente riconoscibile come un messaggio promozionale, in quando presentava le stesse caratteristiche grafiche del sito di acquisti online. Inoltre non vengono date informazioni sul costo del servizio né viene spiegato in modo esaustivo il suo funzionamento.
 
Si tratta infatti di un servizio di “cash back”: prima si effettua il pagamento della merce e poi si ottiene lo sconto sotto forma di rimborso. Un sistema non molto conveniente, tanto che il 62% dei consumatori che aveva involontariamente attivato il servizio ne ha richiesto la disattivazione dopo un anno.
 
Ma se il servizio era offerto dal gruppo Webloyalty, perché l’Antitrust ha multato Ryanair, Alitalia, Airone, eBay, Ticket One ed eDreams? Perché questi siti, ad eccezione di eBay ricevevano una percentuale Webloyalty per ogni abbonamento sottoscritto e per ogni pagina visitata.
 
In particolare, le sanzioni tengono conto dell’alto numero di consumatori ingannati, ma anche delle singole responsabilità di ogni azienda coinvolta: per Webloyalty International Sàrl e Webloyalty International S.r.l la sanzione è stata pari a 800mila euro, per Ryanair Ltd. a 420mila euro per Alitalia a 145mila euro per Aironea 25mila euro per Vacaciones eDreams, S.L. a 220mila euro per eBay (UK) Ltd a 20.000 euro ed infine per TicketOne S.p.A. a 50mila euro.

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