PALERMO – Quanto è importante la fruizione della cultura nei consumi degli italiani? E dei siciliani? I dati incrociati forniti dal rapporto Istat “Noi Italia 2014. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” sui lettori di quotidiani e di libri e i fruitori di attività culturali sembrano rispondere “poco”.
Per quanto riguarda la lettura di libri, di cui è superfluo ricordare il valore educativo, sociale e culturale, in Italia la produzione di nuovi testi nel 2011 è stata pari a poco più di 59 mila libri, all’incirca 4 libri per abitante. Un’offerta cospicua, soprattutto se si pensa che solo il 43% della popolazione dichiara di aver letto almeno un libro negli ultimi dodici mesi.
Si legge di più al Nord, dove l’incidenza è di 50,6%, mentre al Sud è solo del 30,7% e la quota dei lettori sporadici è di quasi otto volte superiore a quella degli abituali. I valori più bassi si registrano in Sicilia con il 27,6%.
Dati bassi anche per i lettori di quotidiani. Il giornale cartaceo è scelto per informarsi dal 49,4% della popolazione di 6 anni e più solo una volta alla settimana, con assiduità (almeno cinque giorni su sette) solo dal 36,2%.
L’indice è anche in questo caso più alto al Nord (intorno al 54,8%), seguito dal Centro (medie al di sopra del 49%) e dal Sud, di cui ultima è la Sicilia con il 33,6%.
Non va dimenticata l’importante influenza di internet. Nel 2013 in Italia il 33,2% della popolazione di 6 anni e più dichiara di leggere giornali, news o riviste dal web. La quota maggiore si riscontra tra i 15 e i 54 anni, con un picco nella fascia 20-24 anni (56,8%).
L’Italia si colloca al di sotto della media europea con il 33,2% rispetto al 45% e, insieme a Francia e Polonia, agli ultimi posti della graduatoria.
L’area del Paese in cui il fenomeno è più diffuso è il Nord-est (37,6%), mentre nel Sud scende al 27,1%. Le regioni peggiori sono Calabria, Campania, Sicilia e Puglia.
Oltre alla lettura, tra le attività culturali svolte in Italia nel 2013, si colloca al primo posto il cinema: il 47% della popolazione di 6 anni e più dichiara di esserci andata almeno una volta nel corso dell’anno. Seguono le visite a musei e mostre (25,9%). Poi gli spettacoli sportivi (24,4%), le visite a siti archeologici e monumenti (20,7%), la frequentazione di discoteche e balere (19,6%), il teatro (18,5%) e i concerti di musica leggera (17,8%). All’ultimo posto, con un netto distacco, i concerti di musica classica (9,1%). Le regioni con i più bassi tassi di partecipazione a tutte le attività citate sono Calabria, Molise e Sicilia.
Elemento comune a tutto il territorio nazionale è la differenza di genere nel consumo di cultura: le donne leggono molti più libri degli uomini con una incidenza pari al 49,3%, rispetto ai 36,4%, ma meno quotidiani (44% donne e 55,2% uomini per il cartaceo, 37,7% rispetto al 29% delle donne per l’online). Gli uomini sono più interessati agli spettacoli sportivi (34,1% contro il 15,2% delle donne), frequentano più il cinema (49,1 contro il 45%) e i luoghi in cui si balla (22 e 17,4%). Più ridotto è il divario per quanto riguarda i concerti di musica leggera (18,9 e 16,8%) e le visite a siti archeologici e monumenti (21,3 contro 20,2%). Il teatro è l’unica attività rispetto alla quale la partecipazione femminile è maggiore (19,9% il 17% degli uomini).
Approfondimento. Malgrado le perdite, in Sicilia il cinema resiste (41,8%)
In Sicilia legge libri solo il 27,6% della popolazione sopra i 6 anni d’età. L’isola è il fanalino di coda dell’Italia subito dopo Campania (28,9%), Calabria (29,3%) e Puglia (29,4%). Si colloca tra le ultime regioni della classifica nazionale da più di 15 anni ormai. La nostra regione è ultima in classifica anche per quanto riguarda l’indice di lettori di quotidiani con solo il 33,6% di popolazione con più di 6 anni che dichiara di leggere un giornale a settimana. è tra le posizioni di coda dal 2005. Lo stesso vale per la lettura di giornali, news e riviste attraverso il web: la Sicilia è da più di 10 anni, insieme a Calabria, Campania e Puglia, tra le regioni dove l’attività è meno diffusa. A farle compagnia nella parte bassa della classifica di fruizione di attività culturali quali cinema, visite a musei e mostre, spettacoli sportivi, teatri e concerti, sono invece Calabria e Molise. L’Isola registra un calo in tutti i settori rispetto agli anni passati. La percentuale più alta si registra con il 41,8% tra i fruitori di cinema, pur sempre sotto la media nazionale pari al 47%.