Salvati 800 migranti al largo di Lampedusa - QdS

Salvati 800 migranti al largo di Lampedusa

redazione

Salvati 800 migranti al largo di Lampedusa

sabato 19 Aprile 2014

Continuano gli sbarchi, nei primi mesi del 2014 già 18mila unità. Il sindaco di Mineo: "Occorre una struttura di prima accoglienza nell'area metropolitana di Catania".  

ROMA – Circa ottocento migranti che erano a bordo di due barconi sono stati salvati ad una settantina di miglia a sud di Lampedusa dai mezzi del dispositivo Mare Nostrum. Uno dei migranti, che presentava problemi di salute, è stato trasportato con un’elicottero della Marina al poliambulatorio dell’isola. Le due imbarcazioni sono state avvistate attorno alle 14 da un aereo Atlantic che si stava effettuando una ricognizione. I migranti sono stati soccorsi e trasportati su nave Cassiopea e nave Espero oltre che sul mercantile ‘Red Sea’, che è stato dirottato nella zona dei soccorsi. Sul posto sono intervenute anche le motovedette della Guardia Costiera. Al termine delle operazioni, 433 migranti sono stati trasportati su nave Espero, 219 su nave Cassiopea e 166 sul mercantile. Tutte e tre le imbarcazioni faranno ora rotta per Pozzallo.
 
Sindaco Mineo: No trasformazione Cara "Portare nell’entroterra siciliano i profughi in arrivo sulle coste per un continuo e permanente smistamento appare davvero illogico, ma soprattutto non si può annullare il lavoro di integrazione che nel territorio in questi anni è stato svolto da tutti gli attori coinvolti nel sistema locale di accoglienza, a cominciare dai sindaci del comprensorio". Lo afferma il sindaco di Mineo (Ct) e presidente del Consorzio "Calatino Terra d’Accoglienza" Anna Aloisi in una nota nella quale definisce come "irricevibile" la richiesta arrivata dalla Conferenza Unificata "finalizzata a trasformare il Centro di accoglienza dei richiedenti asilo (Cara) in un centro di prima accoglienza (Cpa), ovvero un luogo di primissimo arrivo e distribuzione dei profughi accolti sul territorio regionale". Aloisi sottolinea come "l’afflusso straordinario di immigrati nelle nostre coste che nei primi mesi del 2014 ha già superato le 18.000 unità impone una revisione della strategia organizzativa del sistema di accoglienza del nostro Paese" e come il cara "ogni giorno si conferma uno dei pilastri essenziali di tale sistema". "Ovviamente una così radicale trasformazione della fisionomia e della missione del centro di Mineo, oltre a riportare indietro le lancette della storia del nostro territorio – continua il sindaco di Mineo – andrebbe a turbare il certo non facile equilibrio tra gli ospiti della struttura e la popolazione locale creatosi grazie alla costante iniziativa degli enti locali riuniti nel consorzio ‘Calatino Terra d’Accoglienza’". Per Aloisi invece "sarebbe quanto mai auspicabile che nell’area metropolitana di Catania si potesse individuare una struttura idonea a garantire la funzione di prima accoglienza e quindi di hub, dalla quale poi condurre a Mineo e in altri centri i richiedenti asilo che avranno diritto a soggiornare stabilmente sul territorio nazionale".

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