“No, non serve. Basta un semplice atto del presidente Giovanni Ardizzone, senza neanche il coinvolgimento dell’Assemblea".
“Lo è. Basta la volontà. Il problema è che, non facendo questo e altro, Ardizzone si erge a capo di una fronda conservatrice formata da politici e burocrati, che tiene ferma ogni possibilità di riforma. Perché i tagli della politica sono stati attuati in Sicilia con un anno di ritardo? Perché il segretario generale deve guadagnare 500mila euro l’anno, che è il doppio dello stipendio del presidente della Repubblica?”
“Si trincerano dietro ogni scusa, citano lo Statuto. Ma non si accorgono che stanno facendo un grave danno all’Autonomia e danno fiato a chi, anche e soprattutto a livello centrale, vuole abolirla. Continuino in questo modo di agire e ci riusciranno”.
“Una soltanto, quella per il presidente. Stop. Non vedo perché il governo abbia abolito le auto di servizio per i sottosegretari e in Sicilia si debba ancora provvedere alle figure non di vertice istituzionale. Non è solo una questione di risparmio economico, ma un modo per avvicinare la politica alla gente comune”.
“Incredibile. Questi qui fanno finta di non capire”.