Quattrocento precari Asu pagati per stare a casa, adesso lavoreranno nei musei - QdS

Quattrocento precari Asu pagati per stare a casa, adesso lavoreranno nei musei

redazione

Quattrocento precari Asu pagati per stare a casa, adesso lavoreranno nei musei

giovedì 15 Maggio 2014

Il governatore Rosario Crocetta e l’assessore al Lavoro Giuseppe Bruno sui lavoratori per le Attività socialmente utili. Grazie a loro i turisti potranno usufruire dei nostri beni culturali anche la domenica e i festivi

PALERMO – Su 2.000 precari del cosiddetto bacino Asu (attività socialmente utili) assegnati ai privati, un terzo, circa 400, incassavano il sussidio da 670 euro al mese ma in realtà stavano a casa perché non impegnati in attività lavorative.
è quanto ha scoperto il governo Crocetta che attraverso l’assessorato al Lavoro che sta effettuando un monitoraggio sulle attività svolte dagli Asu.
“Finora abbiamo controllato il 50% di questi lavoratori”, ha detto l’assessore al Lavoro Giuseppe Bruno, in conferenza stampa assieme al governatore Rosario Crocetta. Il governo ha appena assegnato 336 Asu ai Beni culturali, per svolgere attività nei musei, nei siti archeologici e monumentali. “Abbiamo l’esigenza di dare ai cittadini e ai turisti la possibilità di fruire del nostro patrimonio culturale nei festivi e anche durante le aperture serali previste per la stagione estiva”, ha spiegato Bruno. “Ma questa è una operazione anche di moralizzazione – ha proseguito – Siamo solidali con i precari ma devono essere davvero utili alla collettività”.
Crocetta ha aggiunto: “Spesso se questi lavoratori sono rimasti a casa senza lavorare è stata colpa delle cooperative e delle altre strutture private dove erano stati assegnati; ho incontrato alcuni di questi lavoratori e mi hanno chiesto di sbloccare questa situazione perché vogliono essere impegnati in attività lavorative”.
“Nel giro di qualche mese – ha annunciato il governatore – metteremo ordine in questo campo, i controlli fatti per i Pip e ora sugli Asu saranno estesi anche a tutte le altre categorie”.
“Questo è solo l’inizio sui precari – ha sottolineato Crocetta – Cercheremo tutti gli imboscati. Lavoreremo a un piano di utilizzo generale del precariato. In passato sono mancati i controlli. Accadeva anche con i Pip, affidati magari alle parrocchie. Ieri sono stato a Partanna Mondello, un bel posto con ville liberty ma pieno di erbacce. Mi sono detto: ma come, con tutti questi Pip e questi Gesip che abbiamo?”.

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