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Messina – Asm: il Cga reintegra Tajana nel ruolo di liquidatore della municipalizzata di Taormina

Massimo Mobilia

Messina – Asm: il Cga reintegra Tajana nel ruolo di liquidatore della municipalizzata di Taormina

martedì 08 Luglio 2014

Le decisioni spettano al Consiglio comunale. La lotta per controllare le poltrone della municipalizzata. Niente pace per i mezzi pubblici. Bisogna scegliere tra liquidazione o vecchio Cda

TAORMINA (ME) – Due mesi appena è durata l’esperienza di Giuseppe Garufi alla guida dell’Azienda servizi municipalizzati (Asm) di Taormina, di colui che era venuto da fuori come salvatore della patria per svolgere il ruolo di nuovo liquidatore al posto di Cesare Tajana, nel caos politico che aveva coinvolto l’amministrazione di Palazzo dei Giurati attraverso l’azzeramento della Giunta.
Il Consiglio di Giustizia amministrativa della Regione siciliana, con sentenza del 20 giugno, ha accolto il ricorso che era stato presentato dallo stesso Tajana, nei confronti della sentenza emessa dal Tar di Catania che aveva confermato la revoca da parte del Consiglio comunale, e rimettendolo così nelle condizioni di tornare alla guida dell’azienda. I giudici hanno dato ragione a Tajana che aveva ritenuto di aver subito un grave danno dalla rimozione dall’incarico, e rilevando la presenza incompatibile di un consigliere durante la seduta in cui era stato approvato l’atto, viziando così lo stesso provvedimento. Il Cga ha anche evidenziato la necessità di un approfondimento sui poteri del Consiglio riguardo una nomina che era avvenuta con delibera sindacale.
Così, mentre Tajana ha già ripreso possesso della sua scrivania al Pala Lumbi (e del suo stipendio da 100 mila euro lordi l’anno), e sta preparando la richiesta di un faraonico risarcimento danni per la cifra di un milione e mezzo di euro, il liquidatore Garufi aveva già subito da poche ore la sfiducia da parte del Civico consesso, per ben altri motivi che hanno riaperto la “questione politica” attorno alla municipalizzata. Ufficialmente, i consiglieri sottoscrittori della sfiducia gli avevano contestato una cattiva gestione finanziaria con la mancata presentazione dei bilanci consuntivi 2011, 2012 e 2013, “con grave pregiudizio sulle previsioni finanziarie del Comune, nonostante l’azienda sia in stato di liquidazione”.
I problemi finanziari dell’Asm perdurano da molto più tempo, eppure i consiglieri avevano anche contestato a Garufi di non aver seguito l’indirizzo dato dal Civico consesso all’atto dell’insediamento, ovvero quello di mettere a punto un piano industriale per il rilancio gestionale dell’azienda, a fronte del perdurare di “preoccupanti vicende gestionali che mettono in dubbio i criteri di efficienza, efficacia ed economicità”. Tutto ciò era stato deliberato in Consiglio in una discussione iniziata il 19 giugno e conclusasi il 26, decretando il venir meno della fiducia e la revoca dall’incarico. Il documento, espressione di dieci componenti miste tra opposizione e quel che resta della maggioranza, aveva trovato il voto favorevole dei presenti e conteneva pure il nome del nuovo liquidatore: Enzo Scibilia, ex assessore ai Lavori pubblici della giunta Giardina, in quota Udc. Nomina però bloccata dalle notizie che arrivavano da Palermo, sul reinsediamento di Tajana da parte del Cga.
A questo punto il caos politico è nuovamente servito, e ruota ancora una volta attorno all’ambitissima Asm. L’amministrazione del sindaco, Eligio Giardina, si sta logorando per una poltrona che tutti vogliono ma nessuno riesce a fagocitare, tanto da portare lo stesso primo cittadino a definire l’azienda una “continua metastasi”, e a dare un ultimatum di un mese al Consiglio comunale per la decisione se continuare verso la liquidazione o tornare al vecchio consiglio di amministrazione. In questo caso i posti da assegnare tornerebbero ad essere tre, presidente compreso, e potrebbero calmare i continui mal di pancia espressi da componenti politiche che continuano ad agitare l’amministrazione.

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