Ci spieghiamo. Mentre le criminalità organizzate sono ormai mappate da Dia e Forze dell’Ordine, la burocrazia è una sommatoria di inauditi privilegi, più volte elencati su queste pagine, riconosciuti ormai da tutta la classe politica e, soprattutto, indicati con indignazione ed esecrazione dai cittadini, che vengono vessati ogni giorno dai propri dipendenti, alias pubblici dipendenti.
Non sappiamo se Renzi ce la farà, ma se non riesce a inserire merito e responsabilità nella Pa tutto il resto gli crollerà addosso.
Ancora più grave è la situazione in Sicilia, perché mentre nel Nord Italia il settore privato comunque marcia, il Pil è in crescita, la disoccupazione in lieve diminuzione, qui è tutto il contrario. Abbiamo perso 14 punti di Pil in sei anni, lo dice la Corte dei Conti, hanno chiuso decine di migliaia di imprese, i disoccupati sono aumentati in modo esponenziale, i turisti sono diminuiti, l’agricoltura -salvo ottime macchie di leopardo – è in disarmo e via enumerando.
Mentre la casa brucia, il presidente della Regione, che ha la massima responsabilità della Sicilia e dei siciliani, si occupa di trovare risorse per pagare privilegiati, nullafacenti, inutili stipendiati e quella immensa pletora di centomila siciliani che ricevono puntualmente i loro stipendi, ogni fine mese, tra cui oltre 50 mila nella sanità, oltre 20 mila alla Regione e alcune decine di migliaia con acronimi incomprensibili, nonché attività che, se non ci fossero, nessuno se ne accorgerebbe.
Qui è urgente, anzi urgentissimo, che Crocetta ribalti il suo modo di operare. è stato eletto da appena il 15% degli aventi diritto al voto, ma ha una responsabilità di fronte a tutto il popolo siciliano.
Crocetta dovrebbe far approvare un’altra semplice norma: Dirigenti e dipendenti regionali e comunali vengono pagati in funzione dei problemi risolti (numero di istanze evase, risultati di gestione, efficienza dell’organizzazione dei servizi e altro, con procedure semplificate e ridotte all’osso, per ottenere cospicui risparmi e rendimenti elevati).
Molti ci scrivono che le nostre inchieste, ripetute e confermate, non producono alcun effetto, perché la classe politica e quella burocratica sono impermeabili ai cambiamenti e alle riforme. In parte è vero e, in parte, no. Le nostre azioni hanno ottenuto, invece, decine di successi che pubblichiamo regolarmente, il cui elenco è inutile ripetere, perché noi operiamo come la goccia: gutta cavat lapidem.
I dirigenti generali dei 29 dipartimenti regionali e i dirigenti dei 390 Comuni dovrebbero avere come azione diuturna (lavorare anche di notte, dati i cospicui stipendi che percepiscono) un’azione che renda efficiente i settori loro affidati.
Si dovrebbero occupare principalmente di questa azione, non facendosi distrarre da altre attività che con il loro incarico non c’entrano per niente. E, poi, fissati gli obiettivi che il ceto politico deve loro indicare, ci vuole l’Oiv (Organo Indipendente di Valutazione) che stabilisca l’entità dei risultati in rapporto agli obiettivi.
Sulla Gurs del 30 maggio 2014 è stato pubblicato il decreto con il bando per la partecipazione all’Oiv da parte di cittadini che abbiano particolari requisiti per valutare i risultati dei dirigenti. Fra essi è previsto il limite di età pensionabile, come se il cervello andasse in soffitta dopo i 65 anni, mentre è proprio nella fase successiva a quella pensionabile che si raggiunge la migliore capacità professionale di chi nella vita ha conseguito importanti risultati.
A parte questo, c’è da augurarsi che l’Oiv venga costituito rapidamente e funzioni bene, attuando comunicazione trasparente dei risultati ai siciliani.