In applicazione della legge 224/07, articolo 3, comma 27, secondo cui “le amministrazioni non possono costituire società né assumere o mantenere, direttamente o indirettamente, partecipazioni societarie aventi per oggetto attività di produzione di beni e di servizi non strettamente necessarie per il conseguimento delle proprie finalità istituzionali”, anche il Comune di Catania ha predisposto un piano di indirizzo politico che prevede una serie di passaggi che riguardano, appunto, le aziende con partecipazione comunale. Delle aziende Sidra, Multiservizi, Sostare, Asec, Asec Trade, Sviluppo e patrimonio, InvestiaCatania e Catania Ambiente, partecipate interamente o in parte, tre in particolare, dovranno essere ricollocate sul mercato, come Sostare, liquidate, come InvestiaCatania o cessate come Asec Trade e, nel caso dell’Asec, il Comune dovrà vendere le proprie quote azionarie.
La giunta comunale lo scorso settembre ha dunque deliberato il “Piano di risanamento e riqualificazione delle Partecipate”, predisposto già a maggio dal direttore generale Maurizio Lanza e dal ragioniere generale Giorgio Santonocito, che ora aspetta solo il passaggio al Consiglio comunale che, come precisa il presidente Marco Consoli, “al momento non è all’ordine del giorno ma si trova già al vaglio della commissione competente”.
Il quadro generale, infatti, dipinge il gruppo composto dalle otto partecipate come un vero e proprio vuoto a perdere: “Il gruppo nel suo complesso – si legge nell’atto – e le singole aziende, presentano una situazione di perdita economica già a livello di primo margine (MOL – l’indicatore che da la misura del risultato economico che l’impresa consegue attraverso l’attività di produzione. Si ottiene dalla differenza fra i ricavi derivanti dalla produzione e i costi sostenuti), con l’eccezione di Asec Trade e Sostare, che si aggrava a livello di risultato economico di lungo periodo, con una perdita annua di 2,4 milioni di euro. Il dato – si continua a leggere nell’atto – è da considerarsi non episodico, ma bensì strutturale”.