Spesa fondi Ue in ritardo incide la crisi politica - QdS

Spesa fondi Ue in ritardo incide la crisi politica

Spesa fondi Ue in ritardo incide la crisi politica

venerdì 09 Ottobre 2009

Audizione di Felice Bonanno dg dipartimento Programmazione. In commissione Bilancio Ars al centro il Dpef 2010-2013

PALERMO – Il Documento di Programmazione Economico-Finaziaria 2007/2013 continua ad essere oggetto di dibattito in Commissione Bilancio, la quale ieri ha audito Felice Bonanno, dirigente generale Dipartimento regionale della programmazione, in merito alla programmazione dei fondi europei.
La gestione delle risorse in questione si sovrappone al Por-Sicilia 2000/2006. Una condizione che, per quanto singolare, è correlata alla decisione della Commissione Europea C(2009) 1112 del 18 febbraio 2009, che ha autorizzato gli Stati membri a prorogare fino al 31/06/2009 il termine finale di ammissibilità dei progetti co-finanziati dall’Unione Europea, con conseguente proroga di chiusura al 30/09/2010.  La decisione, in tal senso, si rivela più che vantaggiosa per i casi di overbooking finanziario: accorgimento tecnico che consente, soprattutto in fase di chiusura di programma, la possibilità di sostituire con progetti immediatamente ‘cantierabili’, eventuali progetti che hanno dimostrato difficoltà di ‘messa in opera’. 
Tale atto d’indirizzo, relazionato nello stesso Dpef 2007/2013, è riscontrato dal dipartimento di Programmazione. “Con la decisione della commissione europea il margine non potrà che ridursi, raggiungendo una percentuale fisiologica”. Afferma Bonanno, il quale evidenzia come tale aspetto, per quanto positivo, non riduce il ritardo che sconta il nuovo ciclo di programmazione, dovuto solo in parte alla sovrapposizione dei due Por. Ad essa si aggiunge la posticipazione della data di approvazione, e non ultima la crisi politica-istituzionale che ha coinvolto la Sicilia nel 2008.
“Dal marzo di quest’anno sono stati fatti diversi step”, dichiara Bonanno, e aggiunge: “la prima fase di nuova programmazione si chiuderà il 31/12/2009, termine entro cui bisogna spendere 356 milioni di euro. Una cifra notevole, il cui relativo impegno comporta delle difficoltà, dettate dal fatto che i progetti approvati saranno vincolati a due condizioni: la coerenza dei programmi ed il finanziamento attraverso i fondi Fas. Dinanzi ad un margine di tempo così breve, le spese saranno destinate, principalmente, ad acquisto di beni e servizi”. Altro aspetto emerso nel corso dell’audizione è stato l’istituzione di due nuovi fondi, intesi come strumenti finanziari: il primo destinato allo sviluppo urbano, con riscontro economico, gestito dalla Bei, il secondo impiegato nella creazione di controgaranzia.   
Nel calendario dei lavori in Commissione Bilancio era prevista anche la votazione finale del Rendiconto generale della Regione siciliana e dell’Azienda delle foreste demaniali per l’esercizio finanziario 2008, e l’Assestamento del bilancio della Regione per l’anno finanziario 2009’. Un passaggio obbligato per i due disegni di legge, a che siano trasmessi all’Aula, impedito dalla mancanza del numero legale.

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