Non si tratta di colpevolizzare o fare la caccia alle streghe, ma in una società civile e democratica, chi sbaglia deve pagare. Non è una facoltà né una possibilità, si deve pagare l’errore o mai più nessuno avrà fiducia nelle istituzioni. Cosa che peraltro è già un dato di fatto.
Di parole siamo stufi, noi siciliani pretendiamo azioni. Se l’Assemblea siciliana ha pensato bene, ancora oggi, di potersi permettersi la vacanza fino al 16 settembre (come a scuola!!!!), in un momento storico durissimo che si protrae, peggiorando di giorno in giorno da decenni, mentre tutto il mondo attorno ha continuato a lavorare, allora è proprio cieca e sorda. E un’istituzione che non vede e non sente il disagio socio economico del suo popolo non serve a nessuno.
Se non partecipa al sacrificio della gente e delle imprese che lavorano sodo tagliandosi di netto stipendi, privilegi ed ogni sorta di benefit, se ogni volta che manca un bersaglio (piano giovani, finanziaria, incapacità di spendere i fondi Ue e mi fermo qui altrimenti mi viene un raptus omicida!) senza pagare dazio, allora deve finalmente andare a fare altro lontano dal nostro glorioso Parlamento siciliano. Lontano da chi ogni giorno si alza, va a lavorare (se è fortunato ad avercelo il lavoro), fa un’enorme fatica a mantenere la famiglia e ad arrivare al arrivare alla fine mese. Noi siciliani siamo dei bravi combattenti, prendiamo, da tempo immemore, pugni e schiaffi in pieno viso e ci rialziamo ogni volta. Sempre più tumefatti e storditi magari, poi torniamo in piedi pronti ad affrontare il ring.
Ma ogni nuovo pugno, ogni ferita, ogni delusione abbatte il nostro spirito. Grazie al cielo, la forza che è nostra per tradizione e la capacità di ritrovare la voglia di fare con la motivazione fanno sì che pur malconci non ci facciamo mettere per nessuna ragione ko. Siamo persone coraggiose, abbiamo diritto ad avere una classe dirigente e politica che lo sia altrettanto, se non di più. Bisogna fare, oggi più che mai, scelte coraggiose, forti, dure, senza paura, rispettose dei valori. Il flop Piano giovani, ad esempio, è stato una vergogna per l’assessore Scilabra ed il dirigente generale Corsello.
Entrambe avrebbero dovuto lasciare il loro incarico il giorno dopo e andare a godersi immeritate vacanze col rimorso di aver lasciato ventimila giovani e 19 milioni di euro in attesa. Perché sono ancora lì? Presidente, lo spieghi a tutti noi, con poche, pochissime parole, semplici, chiare e dirette. Perché nel suo Governo chi fallisce e sbaglia così clamorosamente non risponde dell’errore commesso? Che fiducia si può avere in Lei, nei suoi assessori e dirigenti se anche questa operazione, fondamentale per i nostri giovani, è stata gestita con tanta incompetenza e superficialità senza che alcuno ne paghi le conseguenze? E’ questo il peggiore dei mali che sta letteralmente distruggendo la nostra terra, i cittadini se sbagliano pagano, la mala burocrazia e la cattiva politica restano saldi in sella o tutt’al più si riciclano altrove, sommando danno al danno.