Siracusa. Le incompiute e le proteste.
Le assurdità. La scuola “Cavalieri di Vittorio Veneto” a Belvedere è costata 1,8 mln € e non è stata mai aperta perchè manca una strada di accesso e la struttura è irraggiungibile.
Sognando la sosta. Il parcheggio di via Mazzanti, nei pressi di S. Panagia, è costano 2 mln € ma non è mai stato completato perché sono presenti resti archeologici e i lavori sono fermi.
Siracusa – Una Siracusa lasciata a metà quella costellata da incompiute, da cantieri senza fine, di opere pubbliche pluri-inaugurate e mai aperte, di lavori varati e mai conclusi. Basta guardarsi attorno: nessun quartiere si salva, da Nord a Sud, passando per il centro storico di Ortigia e Borgata, l’intera città svela opere incomplete di ogni sorta, tutte accomunate dal fatto di non arrivare al traguardo promesso nonostante gli impegni che puntualmente si suggellano in campagne elettorali e le proteste dei residenti.
Simbolo per antonomasia ne sono il Teatro comunale di via Roma, di competenza del Comune che ha acceso un mutuo per la sua ultimazione, e quello di via Verga, in via Santi Coronati, il cui completamento spetta alla Provincia e riguardo il quale oggi il presidente della Provincia, Nicola Bono, assicura che entro l’anno prossimo sarà aperto al pubblico. “Parlare di incompiute purtroppo è molto semplice – afferma il consigliere comunale del Pd, Domenico Richiusa – vista la serie di opere iniziate e mai completate, o di quelle mai consegnate alla piena fruibilità. Eppure basterebbe poco poiché spesso si tratta solo di cavilli burocratici. Ciò che manca è solo la volontà politica di completare delle opere che restano desolatamente in preda all’abbandono”.
Basta fare un giro tra tutti e i nove rioni della città, partiamo da Belvedere. Qui lo scandalo è la scuola di via Cavalieri di Vittorio Veneto, come afferma Sebastiano Sardo, consigliere della circoscrizione. Un’opera costata 1 milione e 800 mila euro, dotata di tutto punto e mai aperta per la mancanza di una strada idonea al suo accesso. “Uno spreco di denaro pubblico – afferma Sardo – per l’edificazione di una scuola che continua a rimanere desolatamente chiusa e sul cui destino si addensano nubi visto che si parla del possibile trasferimento in questi locali degli uffici della circoscrizione che si trovano in appartamenti in affitto così come il centro anziani del quartiere”. Altra incompiuta del rione è il tanto annunciato studio sulla viabilità reso necessario dal fatto che oggi l’impianto viario non riesce più a supportare il traffico veicolare in continuo aumento; così come l’illuminazione pubblica e i servizi nel cosiddetto villaggio Santa Lucia: un agglomerato di oltre 100 abitazioni che non è indicato nemmeno nel Piano regolatore.
Ancora nessuna notizia sul posteggio a servizio del Castello Eurialo, così come del destino dell’Ostello della Gioventù. Stesso scenario nella zona settentrionale della città. “Nel quartiere di Tiche – afferma il consigliere della circoscrizione, Fabio Fazzina (Pd) – aspettiamo da decenni la risoluzione dello sversamento di Targia. La vicenda è tristemente nota: 300 metri cubi al giorno di liquami sversati da decenni nel mare di Targia per l’assenza di un collegamento alla rete fognaria comunale della zona nord della città”. Alla soluzione, come conferma l’ingegnere capo dell’ufficio tecnico comunale, Andrea Figura, stanno lavorando i tecnici della Sai 8 che prevede la realizzazione di un collettore che collegherà la rete fognaria al depuratore dell’Ias. Costo dell’opera, 1,2 mln € con i lavori, almeno in questo caso, appena avviati dalla società. Anche perché “la vicenda – prosegue Fazzina – ha assunto i contorni dell’emergenza sanitaria dopo la denuncia di Goletta Verde che ha riscontrato la presenza di batteri lungo la costa di Santa Panagia, dopo anni in cui si perpetua questo scempio ambientale nella città natale del ministro dell’Ambiente”.
Altra incompiuta storica è il parcheggio di via Mazzanti, nei pressi di Santa Panagia, costato 2 mln € sinora, quasi completato e mai aperto. Una vicenda che registra il solito rimpallo di responsabilità tra la Soprintendenza, vista la presenza di resti archeologici, e il Comune che dovrebbe completare i lavori.
“Incompiuta è pure la raccolta porta a porta nel rione – prosegue Fazzina – riguardo cui l’assessore Spadaro in più occasioni ha ribadito che sarebbe stato firmato un protocollo, e ancora stiamo aspettando”. In attesa di definizione anche i lavori per la barriera arborea il cui unico intervento finora realizzato è stato l’inizio della piantumazione di alcune varietà di alberi ed arbusti lungo la fascia costiera di Targia. Costo dell’operazione: oltre 800 mila €, finanziati dal ministero dell’Ambiente.