In giro nel quartiere di Haight Ashbury, punto focale della Beat generation, tra graffiti, negozi vintage e coffe shop
Se la Statua della Libertà è simbolo di New York, il Golden Gate è l’indiscutibile icona di San Francisco e ne rimane “eterno protagonista” anche quando la nebbia lo avvolge totalmente.
Il Fisherman’s Wharf, l’isola di Alcatraz, la Lombard Street, Chinatown, Little Italy, la scultura a forma di cuore in Union Square che quest’anno è stata donata da Marius Starkey (sempre a favore del San Francisco General Hospital Foundation), come una salita appesi al Cable Car, mangiando un pezzo di cioccolato Ghirardelli, sono senz’altro le cose da fare per chi arriva in città per la prima volta.
La mia San Francisco ha invece un animo po’ più “hippy” e decisamente “hipster” e così vi invito a dirigervi subito nel leggendario quartiere di Haight Ashbury.
Questo luogo è il punto focale della Beat Generetion rifugiatasi qui negli anni 60 per gridare alla pace, all’amore libero e alla droga. Il quartiere è pieno di graffiti, negozi vintage, coffe shop, che per puro spirito hippy portano addirittura il nome di Ganesh. Pullulano shop di tatuaggi, ma anche ristorantini bio e trendy store, che per i più ricercati, propongono sneakers in limited edition.
Gli “homeless” che lo popolano, espongono i loro cartelli di carità con delle frasi accattivanti, basterà donargli un “buck” (nello slang, un dollaro) e lo scatto vi sarà permesso. Tra le case in stile vittoriano non potrà sfuggirvi quella dalla quale sporgono le due belle gambe in calze a rete, emblema indiscusso del district. In realtà al suo interno si trova il negozio di travestimenti più famoso di San Francisco la “Piedmont Boutique”, e visto che Halloween è alle porte, diventa una meta imperdibile per il prossimo travestimento.
Risalendo la collina, sicuramente colpiti da un gelido vento, si arriva in Alamo Square dove vi aspettano le “sette sorelle”, quella serie di case vittoriane tutte in fila che hanno come sfondo i grattacieli di downtown; la fatica della salita verrà subito dimenticata perché da qui si può ammirare una delle più belle e contrastanti vedute architettoniche della città. Qualche passo e sarete nel cuore verde di San Francisco entrando al Golden Gate Park con la precisa idea di dirigervi verso il “De Young Museum”. Il museo firmato dallo studio Herzog and de Meuron insieme a Fong & Chan Architets di San Francisco, considerato un autentico capolavoro del design contemporaneo.
La grandiosa struttura in rame è l’opera più complessa e mai tentata fino ad oggi. Dalla torre contorta dell’edificio è possibile godere di un panorama a 360 gradi su tutta la città e rappresenta anche un’ottima occasione per fare delle foto spettacolari. Nel giardino sono esposte numerose sculture e trovo stupendo poter passeggiare tra opere di grandi maestri come Calder, Amerson, Kraitz e non ultimo il nostro Arnaldo Pomodoro.
Finito “l’architour”, non resta che addentrarsi nelle sale espositive permanenti che comprendono una significativa collezione di oltre 27.000 opere dell’arte americana di tutti i tempi. Dal prossimo 8 novembre sarà presente Keith Haring, maestro antesignano del graffitismo americano. Da non perdere!
(venerdì 24/11 la seconda e ultima parte del racconto di viaggio)