In Sicilia, 50 mln di contributi per la messa in sicurezza degli edifici negli ultimi 3 anni. Più gli sconti fiscali del 50%. Intervenire conviene. Alcuni Comuni in ritardo nella pubblicazione dei bandi
PALERMO – Probabilmente saranno stati i numeri raccolti negli scorsi mesi dall’Enea, da Cna e Cresme a convincere il governo che la strada della ripresa nazionale passa anche dall’edilizia, ma non da quella tradizionale. La conferma è giunta nella legge di stabilità che ha prorogato i bonus per l’efficienza energetica e le ristrutturazioni, segnali inequivocabili della direzione che intende avviare l’esecutivo nazionale.
Proprio da queste parti passa la speranza di una messa in sicurezza del patrimonio edilizio isolano, perché i contributi nazionali aggiornare le abitazioni private e pubbliche continuano a essere ben poca roba rispetto all’effettivo fabbisogno delle costruzioni che si trovano nei comuni isolani inseriti nelle fasce più pericolose del rischio sismico. Inoltre l’Isola detiene almeno un terzo del patrimonio edilizio in uno stato strutturale particolarmente arretrato.