Irfis: forse un piano per una banca regionale - QdS

Irfis: forse un piano per una banca regionale

Lucia Russo

Irfis: forse un piano per una banca regionale

mercoledì 15 Aprile 2009

Nessun nulla osta da parte della Banca d’Italia a favore di Banca Nuova. Michele Cimino: “Con l’accordo delle banche locali e della B.I.”

PALERMO – Nessun nulla osta dalla Banca d’Italia. Unicredit ha reso noto ieri che “in relazione all’accordo, stipulato lo scorso 16 maggio 2008, per la cessione da parte di Banco di Sicilia (Gruppo Unicredit) a Banca Popolare di Vicenza di una quota pari al 76,26% del capitale sociale di Irfis – Mediocredito della Sicilia, alla scadenza del termine contrattualmente convenuto, non si sono verificate alcune delle condizioni sospensive previste dal contratto medesimo, fra le quali il completamento dell’istruttoria per il rilascio dell’autorizzazione da parte dell’autorità di vigilanza”.
Così le parti, a salvaguardia dell’interesse dell’Irfis, hanno convenuto di non prorogare ulteriormente la durata del contratto alla sua scadenza fissata all’11 aprile 2009”.

Il presidente della commissione Attività produttive dell’Ars, Salvino Caputo, è intervenuto sulla vicenda presentando una mozione per impegnare il Parlamento ed il Governo regionali “a valutare tutte le iniziative per assicurare il rilancio dell’Irfis a seguito del fallimento della operazione per il no imposto da Bankitalia”.
Caputo chiede che la Regione e il suo presidente Raffaele Lombardo “attivino tutte le iniziative per garantire il rilancio dell’Irfis che sino ad oggi ha garantito un forte sostegno al mondo economico ed imprenditoriale siciliano. Adesso bisogna assicurare – conclude Caputo – un nuovo piano industriale per garantire il futuro dei lavoratori”.
“La Banca d’Italia – dice Caputo – si è assunta una gravissima responsabilità nel bloccare un’importantissima operazione finanziaria che avrebbe garantito un forte rilancio economico per la Sicilia attraverso il potenziamento dell’Irfis e un inserimento del gruppo Banca Popolare di Vicenza. Adesso la Regione e il presidente Raffaele Lombardo, in prima persona, devono fare di tutto per evitare che l’Irfis scompaia attraverso operazioni di assorbimento”.

La Fiba Cisl interviene polemicamente: “Quello dell’Irfis è un declino graduale che parte da lontano con un ruolo mai ben chiaro dentro il Banco di Sicilia, che diviene vera e propria duplicazione sotto l’egida di Capitalia fino a divenire una struttura di cui disfarsi con Unicredit Group”.
“è assolutamente inaccettabile – dicono Camillo Bongiovì e Gabriele Urzì della Fiba Cisl – che non si conosca il futuro dei lavoratori dopo che il 50% del personale è stato distaccato presso società del gruppo”.
Secondo la Fiba “la Regione siciliana con il suo silenzio non ha di fatto contribuito a trovare una soluzione positiva della vicenda: è giunto il momento in cui Unicredit dica chiaramente cosa vuole fare del Mediocredito, che, secondo noi, alla luce del ruolo che la struttura si appresta a ricoprire in Sicilia come gestore dei 30 milioni di euro destinati al sostegno delle imprese, dovrebbe rimanere nel’orbita del gruppo”.

“La fine dell’Irfis che rischia di venire definitivamente incorporato in Unicredit – conclude la Fiba – è dietro l’angolo”. L’assessore regionale al Bilancio, Michele Cimino, ha chiarito che solo ora la Regione può intervenire sulla questione. “La Regione – precisa Cimino – potrà pensare di utilizzare la propria partecipazione in Unicredit per acquisire altre quote di Irfis nell’ottica della creazione di una banca di ambito regionale che possa essere istituto unico di mediocredito siciliano e gestire tutti i fondi che si stanno unificando in finanziaria e attualmente gestiti da Irfis, Crias e Ircac”. Necessaria premessa, secondo l’assessore, un piano industriale serio e l’accordo con le banche locali, il tutto con la consulenza della Banca d’Italia.

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