Per la prima volta in assoluto è stata presa la decisione di iscrivere una pratica agricola tra i beni immateriali dell’umanità. Importante riconoscimento per l’alberello pantesco adesso segnalato nella World heritage list
PANTELLERIA (TP) – La Vite ad Alberello di Pantelleria è patrimonio dell’Unesco. La decisione di iscrivere la pratica agricola tra i beni immateriali dell’umanità nella World heritage list è stata presa a Parigi dall’Assemblea generale dell’Unesco. Ed è la prima volta che l’Alto organismo internazionale attribuisce un tale riconoscimento ad una pratica agricola, legittimandone il valore storico, culturale e identitario.
Si è trattato di “un percorso molto complesso, iniziato cinque anni fa su proposta del Ministero delle politiche agricole, che ha trovato il consenso di oltre 180 stati partner dell’Unesco” ha dichiarato Pier Luigi Petrillo, che per il Ministero ha curato la candidatura.
Il sindaco di Pantelleria, Salvatore Gabriele, ha parlato di “grande elogio a una comunità che nei secoli ha saputo trasformare luoghi impervi in terrazzamenti dove si produce un prodotto straordinario. Ora dobbiamo lavorare con Ministero e Regione siciliana ad un Piano di gestione sull’alberello, dove poter declinare tutta una serie di attività di tutela e valorizzazione della pratica agricola e del vigneto pantesco”. Antonino Di Giacomo, commissario straordinario dell’Istituto regionale vite e oli della Regione Siciliana, ha sottolineato il “grande lavoro di squadra che ha visto l’Irvo lavorare in sintonia con Ministero delle politiche agricole, Comune di Pantelleria e piccoli produttori dell’isola”.
La vite ad Alberello, uno dei contesti agricoli più suggestivi al mondo, è il segno di un raro equilibro raggiunto tra natura e uomo. Si tratta di un particolare sistema di allevamento, ad alberello basso, in conca, con uno sviluppo vegeto produttivo rasente i terreni. Per coltivare la vite non vengono utilizzate macchine ma solo le braccia del contadino. A Pantelleria si parla di “agricoltura eroica”. Sui terrazzamenti, spesso con pendenze estreme, la vite viene allevata al di sotto del livello del suolo, in una larga conca per riparare la pianta e i frutti dai venti di scirocco e di greco levante che spirano con violenza sull’isola.
Le lavorazioni durante tutto l’anno richiedono un monte ore di lavoro, per unità impiegata, che supera di almeno tre volte quelle necessarie alla coltivazione di un normale vigneto.
Soddisfazione per il prestigioso riconoscimento è stata espressa anche da Vincenza Lo Monaco, rappresentante permanente per l’Italia all’Unesco.
Il responsabile unico della Regione Siciliana per il Cluster Bio-Mediterraneo di Expo Milano 2015, Dario Cartabellotta, ha annunciato che sarà affidata all’isola di Pantelleria l’apertura degli eventi del Cluster ad Expo.