Trovati i 2 mln € fondamentali. Accantonata l’idea di rinegoziare i mutui contratti dal Comune. Il Consiglio comunale ha deciso. L’anno è trascorso a forza di proroghe
Messina – Stavolta dovrebbe essere definitivo: i soldi per garantire il proseguimento dei servizi sociali fino alla fine dell’anno sono stati trovati. Dopo le polemiche delle scorse settimane, i sit-in sindacali, l’occupazione delle aule, e infine la ridicola scenetta con Accorinti e Barrile uniti nel prendere una decisione che poi si è dimostrata inattuabile, quei famosi 2 milioni di euro necessari per chiudere l’anno arriveranno dalla Tasi. La scelta su questa opzione, infatti, si è rivelata l’unica via percorribile dopo la bocciatura da parte del Consiglio comunale del piano di rinegoziazione dei mutui comunali, che avrebbe portato in dote soldi cash da impiegare subito ma a patto di aumentare il debito complessivo dell’ente di 18 mln di euro.
Approvato, dunque, non senza apprensioni, un ordine del giorno proposto dal consigliere dell’Udc Franco Mondello con cui il Consiglio comunale ha acconsentito alla modifica della delibera 27/c dell’8 settembre dando mandato all’Amministrazione “di prelevare dal gettito del tributo Tasi la somma di 1,4 milioni di euro da destinare al settore dei servizi sociali quali servizi indivisibili”. Considerare una prestazione alla persona un servizio indivisibile per la comunità è un mistero di cui l’aula dovrà senz’altro rispondere alla Corte dei Conti, ma intanto diamo anche nota degli emendamenti associati all’ordine del giorno. Il primo prevede che a fronte del prelievo sulla Tasi, la Giunta dovrà dirottare sui servizi rimasti a secco di finanziamenti (in primis la manutenzione stradale) parte dei fondi Ecopass. Il secondo prevede di aumentare la quota del prelievo Tasi da 1,4 a 2 mln, in virtù del fatto che l’extra gettito di 600 mila euro – su cui inizialmente si pensava di poter fare affidamento – è stato già accantonato per pagare i costi in più per scaricare a Motta Sant’Anastasia da quando la discarica di Mazzarrà ha chiuso i battenti. Il terzo, voluto dal vicesindaco Signorino, con il quale si prevede che per rendere vincolante l’ordine del giorno basterà l’inserimento dello stesso nel previsionale 2014, ancora da approvare.
Sono 22 su 29 presenti i voti favorevoli. Sospiro di sollievo per i sindacati, che hanno interrotto il presidio a Palazzo Zanca, ma ancora violente polemiche in Consiglio, soprattutto contro l’assessore comunale al ramo, Nino Mantineo. Intanto perché la rimodulazione della Tasi potrebbe avere come conseguenza la rinuncia all’impiego di 32 nuovi vigili urbani vincitori di concorso. Principalmente, però, il componente della Giunta viene messo alla berlina con l’accusa di continuità con il passato. Sebbene infatti in campagna elettorale abbia presentato ipotesi di rivoluzione dei Servizi (sistema dei voucher o internalizzazione), in questo primo anno e mezzo di attività Mantineo si è limitato solo ad avallare proroghe e bandi per le cooperative. E non sembrano esserci novità in vista per il 2015. Per questo, in aula, i consiglieri Zuccarello e Lo Presti si sono uniti al coro di chi in passato (e sono ormai in tanti) l’ha invitato a dimettersi.