PALERMO – I Comuni sembrano particolarmente pigri quando si tratta di comunicare i dati che riguardano il vasto sistema dell’abusivismo edilizio: anche per questo continua a proliferare un fenomeno che abbrutisce il paesaggio e mina la sicurezza del territorio agevolando il rischio naturale. Le amministrazioni locali, più per incapacità organizzative che per mancanza di mezzi, non riescono ancora a vigilare e vanno fuori tempo massimo nel trasferire alla Regione le informazioni che riguardano gli abusi, le pratiche di sanatoria e l’avvio delle procedure per la demolizione o l’immissione in possesso. La voragine dell’inadempienza riguarda sia la comunicazione degli abusi scoperti dai vigili urbani, che dovrebbe avvenire ogni 15 giorni, sia lo stato dell’arte delle sanatorie. A completare il quadro ci pensano le esecuzioni delle demolizioni, continuamente rinviate per le solite difficoltà economiche.

Ispezioni in 200 Enti locali su 390 per sollecitare l’invio delle informazioni, spesso occultate anche per ragioni politiche. I Comuni non trasmettono alla Regione i dati sugli immobili irregolari
