Villaggio Miano di Siracusa: i guai del boom edilizio - QdS

Villaggio Miano di Siracusa: i guai del boom edilizio

Isabella Di Bartolo

Villaggio Miano di Siracusa: i guai del boom edilizio

martedì 13 Gennaio 2015

Un rione di 10 mila abitanti, lungo viale Epipoli, che risente della grave carenza di servizi. Strade come fiumi e campagne roventi

SIRACUSA – Nato negli anni Cinquanta e cresciuto, d’improvviso, con il boom edilizio degli anni Settanta e Ottanta, il Villaggio Miano è oggi un rione in cerca di identità. Un quartiere popoloso e popolare che, però, manca di una priorità: i servizi. E, per l’esattezza, le infrastrutture legate alle strade. E’ questo il punto debole del rione di Epipoli: arterie che d’inverno diventano fiumi e d’estate campagne “roventi” per i numerosi incendi. Quasi 10mila abitanti nel quartiere che si estende tra il centro urbano di Siracusa a la circoscrizione di Belvedere, lungo il viale Epipoli: arteria di epoca greca che oggi è un asse nevralgico della periferia aretusea.
La nascita del Villaggio Miano risale in realtà ai primi anni ’50 quando, l’omonimo ingegnere e costruttore realizzò i primi insediamenti lungo la via di collegamento tra la città e Belvedere. Nacquero le case popolari e, dagli anni ’70 in poi, le prime villette di quella che diverrà la Pizzuta. Nacque anche la chiesa di San Francesco d’Assisi e la zona militare dell’Aereonautica. Eppure, il quartiere rimane un luogo in cui si vive a metà, come i residenti stessi evidenziano. I problemi sono gli stessi da sempre: il deflusso delle acque piovane, la pulizia, l’illuminazione. E la presenza di strade come mulattiere nonostante il rione, in quest’ultimo decennio soprattutto, sia diventato strategico per collegare Siracusa al rione commerciale ai piedi di Belvedere e l’imbocco autostradale ma anche per raggiungere la zona residenziale di Tremilia.
L’excursus storico dei disservizi strutturali del rione risale agli inizi degli anni ’60 quando il Villaggio Miano venne caratterizzato da un’espansione improvvisa e abusiva poi, negli anni, sanata ma che ha lasciato forti carenze sulla dotazione di urbanizzazioni primarie e secondarie.
Lo dimostra il fatto che, mentre la rete fognaria delle acque nere venne realizzata in toto, fino ad oggi manca la condotta delle acque bianche. Qui, infatti, non è stata realizzata una struttura adeguata, salvo un piccolo canale di gronda che partendo da via Monti Nebrodi convoglia una ridotta parte delle acque piovane nella rete fognaria generale. “Ma non basta – dicono alcuni residenti – perché si è risolta solo una parte di problema, ma le strade continuano ad allagarsi e diventare pericolosissime per l’incolumità dei cittadini”.
Sull’assenza di rete fognaria acque bianche era intervenuto l’ex sindaco-ingegnere Roberto Visentin che aveva evidenziato, quattro anni fa, l’improvvida impostazione delle quote dei fabbricati per il fatto che molte abitazioni si trovano, ancora adesso, spesso al di sotto delle quote stradali esistenti con prevedibili “rigurgiti” delle fogne nere all’interno delle abitazioni.
Il Villaggio Miano è stato sempre oggetto di rimpallo tra gli enti. Ovvero, tra Provincia, a cui compete la manutenzione del viale Epipoli in quale strade provinciale, e Comune, in quanto circoscrizione municipale. Circa 15 anni fa si convenne, tra Comune e Provincia, di affrontare insieme il problema: in quell’occasione la Provincia accettò di realizzare il collettore principale del viale stesso fino alla sottostante area Pantanelli, recapito naturale delle acque di cui si parla. Dopo 10 anni, le irrisolte problematiche delle espropriazioni dei terreni per la realizzazione di nuovi canali, hanno portato da un lato, al rallentamento della procedura di appalto originaria, e dall’altro alla contestuale lievitazione dei prezzi delle opere.
 
Ciò ha comportato la riduzione oggettiva delle quantità di opere da eseguirsi rispetto al programma originario. Tale riduzione, stimata in circa il 50%, di fatto si esplicita nell’avere da un lato abbandonato la sistemazione del canale recettore a valle e dall’altro alla eliminazione delle condotte che avrebbero dovuto portare le acque bianche da Villaggio Miano fino alla partenza del nuovo collettore. La palla è così passata al Comune che avrebbe dovuto acquisire le prime progettazioni e avanzare richiesta di finanziamento alla Regione Siciliana, sia al ramo di Protezione Civile sia al Dipartimento Acque e rifiuti. Fino ad oggi, tuttavia, nulla è stato fatto.
Dagli uffici del settore Viabilità dell’ex ente di via Malta è stato ribadito come le competenze oggi non siano più della Provincia che negli anni addietro, quando era l’ente gestore del viale Epipoli (ceduto al Comune nel 1997), si fece carico di realizzare il canale di gronda per lo smaltimento delle acque piovane. Il nuovo canale costruito negli ultimi anni, tuttavia, non ha eliminato il problema dello smaltimento delle acque piovane anche per il fatto che le strade continuano ad essere irregolari. Adesso, invece, tocca al Comune che sta valutando progetti e fondi.
 

 
Un quartiere moderno con valenza archeologica
 
SIRACUSA – Si chiama Epipoli come in epoca greca ed è uno dei cinque quartieri dell’antica Siracusa, oggi terza circoscrizione della città moderna. Il rione sorge sulla collina aretusea, a pochi chilometri dal castello Eurialo e dalla circoscrizione di Belvedere, e conta circa 10mila residenti. Un rione residenziale anche se la presenza di alcune strutture come l’ex Fiera del Sud (che diventerà un centro commerciale) aggiungono carattere commerciale alla zona. Il Villaggio Miano oggi è un quartiere moderno con un parco urbano che è un ritrovo giovanile, una piccola chiesa intitolata a San Francesco d’Assisi e caratterizzata da una parrocchia animata da giovani e non solo, una scuola e alcune strutture sportive private che negli anni sono diventate punto di riferimento per tanti giovani. La zona ha anche valenza archeologica poiché qui si trovano i resti, appunto, della fortezza greca di Eurialo e quelli delle Mura Dionigiane. A queste testimonianze antiche si affiancano strutture moderne, il secondo ospedale della città (Rizza), l’ex istituto psichiatrico oggi sede degli uffici dell’Asp e persino una struttura alberghiera innovativa.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017