I sei giornalisti dovranno essere risarciti e reintegrati: "Ora il gruppo Ciancio rispetti la sentenza della giustizia italiana"
CATANIA – "La famiglia Ciancio rispetti le sentenze della giustizia italiana e paghi i propri debiti". Così gli ex giornalisti di Telecolor, Alfio Sciacca, Fabio Albanese, Walter Rizzo, Nicola Savoca, Katia Scapellato e Giuseppe La Venia commentano la sentenza della Cassazione che ha confermato quella della Corte d’Appello di Catania del 2012 che ha valuto illegittimo il loro licenziamento. "La Suprema Corte – affermano in una nota congiunta – ha confermato che nel 2006 i giornalisti furono licenziati ingiustamente da Telecolor e andavano reintegrati nei loro posti di lavoro. Cosa che non è mai avvenuta.
Ma c’è di più: Telecolor non hai rispettato neppure le sanzioni pecuniarie stabilite dai giudici del lavoro. Per quasi nove anni noi e le nostre famiglie abbiamo subito in solitudine tutto il peso legato alle difficoltà di una ricollocazione professionale praticamente impossibile a Catania e in Sicilia".
"La sentenza della Cassazione – si legge ancora nella nota – ha anche un grandissimo valore morale perché conferma anche che fu spazzato via un gruppo di lavoro abituato semplicemente a fare il proprio mestiere di raccontare i fatti. Circostanza che, purtroppo, a Catania rischia di diventare eversiva".
"Ora la giustizia, seppur lenta – osservano i giornalisti – è definitivamente arrivata scrivendo una parola di verità che molti hanno cercato di stravolgere. Noi giornalisti ex di Telecolor ci attendiamo adesso che il gruppo Ciancio ottemperi a una sentenza divenuta ormai inappellabile. Dal canto nostro – conclude la nota – siamo pronti a intraprendere qualunque azione la giustizia ci consenta per vedere finalmente riconosciuti i nostri diritti".